Pil%2C+%C3%A8+allarme+rosso+da+Banca+d%E2%80%99Italia+e+Istat
newsby
/economia/pil-e-allarme-rosso-da-banca-ditalia-e-istat/amp/
ECONOMIA

Pil, è allarme rosso da Banca d’Italia e Istat

Nella stessa giornata arrivano due segnali preoccupanti per quanto riguarda il crollo del Pil italiano. Il primo arriva dal governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco, secondo il quale “su ipotesi più negative, anche se non estreme, il prodotto si ridurrebbe del 13% quest’anno e la ripresa nel 2021 sarebbe molto lenta”. Visco sottolinea inoltre che “ci vorrà tempo per tornare a una situazione di normalità, presumibilmente diversa da quella a cui eravamo abituati fino a pochi mesi fa”. In occasione delle considerazioni finali alla relazione annuale dell’istituto con sede a Palazzo Koch, Visco ha anche parlato del fatto che serva “un nuovo rapporto tra Governo, imprese dell’economia reale e della finanza, istituzioni, società civile; possiamo non chiamarlo, come pure è stato suggerito, bisogno di un nuovo ‘contratto sociale’, ma anche in questa prospettiva serve procedere a un confronto ordinato e dar vita a un dialogo costruttivo”, perché “nessuno deve perdere la speranza”.

Non solo Banca d’Italia: l’Istat rivede al ribasso le previsioni del Pil di aprile

Il secondo segnale di allarme rosso arriva dall’Istat. Le previsioni sul pil italiano nel 2020 da parte dell’Istituto nazionale di statistica, infatti, sono molto fosche: nel primo trimestre del 2020 il prodotto interno lordo dell’Italia è diminuito del 5,3%, rispetto al trimestre precedente, e del 5,4% nei confronti del primo trimestre del 2019. Si tratta di una revisione al ribasso delle stime preliminari diffuse a fine aprile, che davano il prodotto interno lordo in discesa del 4,7% su base congiunturale del 4,8% nel confronto annuo. “A trascinare la caduta del Pil è stata soprattutto la domanda interna”, mentre “quella estera, anch’essa in calo, ha fornito un contributo negativo meno marcato”. “Sul piano interno, l’apporto dei consumi privati”, si spiega, “è stato fortemente negativo per 4 punti e quello degli investimenti per 1,5, mentre un ampio contributo positivo (+1 punto percentuale) è venuto dalla variazione delle scorte”. Secondo l’Istat, nel primo trimestre del 2020 “si registrano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi, con agricoltura, industria e servizi diminuiti rispettivamente dell’1,9%, dell’8,1% e del 4,4%”. È quindi stata l’industria ad accusare il colpo più forte.

Lorenzo Grossi

Classe '89, appassionato sin da piccolo di sport e scrittura. Già da "pischello" scrivevo come collaboratore per alcune testate giornalistiche a cui ho man mano affiancato radio, agenzie di stampa, tv e quotidiani cartacei. Ora è il momento di newsby! Nel carnet anche una breve ma intensa carriera di direttore di gara di calcio a 11.

Recent Posts

Lotta alla crisi climatica, quali Paesi si impegnano di più?

Quello che emerge dal rapporto è che nessuno Stato sta cercando davvero di dire addio…

6 ore ago

L’Italia è al secondo posto in Europa per obesità infantile

Dall'indagine che ha coinvolto la Generazione Z è emerso che soltanto il 20% si sente…

1 giorno ago

Sciopero nazionale della sanità: medici, infermieri e personale sanitario incrociano le braccia

Sciopero nazionale della sanità: medici e infermieri protestano contro la manovra 2025 per chiedere dignità,…

2 giorni ago

Donald Trump: le prime mosse per una nuova amministrazione

Donald Trump prepara la sua nuova amministrazione con nomine sorprendenti e fedeli alleati, puntando su…

2 giorni ago

Bonus Natale 2024: raddoppiano i beneficiari e crescono le opportunità per le famiglie italiane

Scopri i dettagli del Bonus Natale 2024: requisiti, novità e modalità per ottenere i 100…

3 giorni ago

Volano stracci tra un fedelissimo di Donald Trump ed Elon Musk: a far discutere sarebbero le nomine

Il patron di X avrebbe messo in discussione alcuni dei candidati scelti da Boris Epshteyn,…

3 giorni ago