Ikea ha annunciato un imminente innalzamento dei prezzi su mobili e articoli per la casa. Il motivo? L’aumento del costo delle materie prime e dei trasporti, dovuto alla lunga interruzione della catena di approvvigionamento, a causa della pandemia. A quasi due anni dallo scoppio della pandemia, il colosso svedese deve fare i conti con le ingenti perdite degli ultimi 18 mesi.
Magazzini mezzi vuoti, materie prime con costi alle stelle e difficoltà nei trasporti, le sfide della catena di approvvigionamento non daranno tregua a Ikea almeno fino al 2022. D’altra parte, come molti rivenditori di arredamento per la casa, Ikea ha beneficiato di un’impennata della domanda, nel periodo successivo al lockdown. Tra smartworking e confinamento, molti consumatori hanno infatti deciso di investire piccole somme per rinnovare casa. Ma questo non è stato sufficiente per risollevare le sorti del colosso svedese, il cui utile è diminuito del 16%, con perdite pari 1,7 miliardi di euro, nonostante il raggiungimento di vendite record.
“La pandemia globale ha influito sul nostro reddito operativo nell’AF21. La causa principale è stata il forte aumento dei prezzi dei trasporti e delle materie prime nella seconda metà dell’anno finanziario“, ha spiegato l’azienda. La società, che guadagna principalmente dalla vendita di beni ai suoi partner in franchising, a ottobre ha registrato vendite annuali record.
“Tenere riforniti i negozi e i magazzini Ikea è stata una sfida. Le interruzioni della catena di approvvigionamento hanno portato a un sostanziale calo della disponibilità di prodotti da cui dobbiamo ancora riprenderci“, ha affermato l’azienda.
Quella della pandemia è, insieme all’esportazione di prodotti dalla Cina, dove viene prodotto circa un quarto della sue merci, una delle maggiori sfide mai affrontate da Ikea. La carenza di prodotti ha colpito in special modo i negozi nordamericani e quelli europei. Il rivenditore ha temporaneamente rimosso gli articoli esauriti dal proprio sito web e dai negozi, per evitare delusioni agli acquirenti, e ha suggerito invece altri prodotti.
“Anche se non possiamo continuare a garantire prezzi fissi ai rivenditori in queste condizioni difficili, prevediamo anche di assorbire parte dell’aumento dei costi durante il 2022“, ha affermato. Spetterà dunque ai proprietari dei negozi decidere quanto di quegli aumenti di prezzo trasferire ai consumatori. Soltanto il mese scorso, l’azienda ha descritto le misure aggiuntive che ha adottato per trasportare materiali dall’Asia all’Europa per aggirare i colli di bottiglia delle spedizioni, compreso il noleggio dei propri treni.
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