Il prezzo della benzina sale ancora. Secondo le rilevazioni settimanali del Ministero dello Sviluppo Economico, la media nazionale per la verde in modalità self-service è ormai di 1,65 euro al litro (1.649,60). Un valore che, secondo l’Unione consumatori, non si raggiungeva dal novembre 2018. Per il diesel, è di 1,508 euro al litro; in questo caso il prezzo più alto da giugno del 2019. Da inizio anno, benzina e diesel costano circa il 13,4% in più, il che può portare a un aumento per il pieno di un’auto anche di 6-7 euro. Una stangata che, certifica il Codacons con i suoi dati, vale 280 euro: è quanto spenderà di più una famiglia in un anno solo per spostarsi. Ma quali sono i motivi di tale impennata?
È vero che in estate si assiste quasi sempre a un rincaro del prezzo della benzina e, in particolar modo, in un periodo come questo, dove le persone tornano a muoversi in macchina dopo mesi in cui pochi la utilizzavano. Tuttavia, il valore del petrolio nelle ultime settimane ha intrapreso una cavalcata inesorabile. Molto è stato originato, in particolare, dal fallimento delle trattative a Vienna della scorsa settimana tra i Paesi Opec sull’aumento della produzione di greggio ha dato una spinta decisiva al barile di Brent (il petrolio estratto dal Mare del Nord), spingendolo verso i 78 dollari. Il disaccordo principale, aveva fatto sapere Bloomberg, sarebbe tra l’Arabia Saudita, primo produttore dell’Opec e terzo produttore al mondo con 8,5 milioni di barili al giorno, e gli Emirati Arabi Uniti, la cui produzione si ferma a circa un terzo di quella saudita.
Ogni Paese, infatti, ha delle quote di produzione fissate, rinnovate periodicamente in trattativa. Il nodo è proprio quello: gli Emirati vogliono rivedere l’accordo e potere produrre di più. Ma sauditi e russi temono che un’apertura possa avere un effetto-valanga, con altri Paesi a “battere cassa”. Questo genererebbe un aumento totale del greggio estratto sopra gli obiettivi fissati dal cartello. Stando così le cose, è molto probabile che la corsa dei rincari non sia finita qui. Proprio mentre 8 italiani su 10 (secondo i calcoli di Uecoop) si sposteranno per andare in vacanza, il prezzo della benzina pare destinato ancora ad aumentare. Alle stazioni di rifornimento sarà quindi un’estate caldissima.
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