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“Hanno un ruolo fondamentale Dop e Igp, le grandi distintività e l’eccellenza dei nostri territori che non sono soltanto cibo. Sono cultura, tradizioni e rappresentano davvero la grande cultura nel nostro Paese. Hanno un ruolo fondamentale nell’evitare l’omologazione della produzione agroalimentare: è questo il vero problema che dobbiamo affrontare. La quantità enorme di prodotti Dop e Igp che riusciamo a produrre, la loro eccellenza, la capacità di penetrare nei mercati è fondamentale non soltanto per il settore alimentare ma per tutta l’economia italiana“. Così il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli, intervenuto a Cibus di Parma. Si tratta della fiera che fino al 3 settembre consentirà a 2.000 aziende alimentari di presentare i nuovi prodotti e riprendere in presenza il dialogo con i buyer nazionali ed esterni.
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“Il sistema di etichettatura a semafori ‘Nutri-score’ è un’idiozia perché condiziona il mercato e non informa. Ci stiamo ponendo nel modo giusto con gli altri Stati membri. Convincendo gli altri Paesi del pericolo di un sistema di etichettatura che non fa informazione giusta ma cerca di rompere il predominio di alcuni prodotti sui mercati“, prosegue Patuanelli. “Sul problema dell’Italian Soundig facciamo una battaglia attraverso sistemi di controllo, ispezioni, protocolli di intesa con le grandi piattaforme dell’e-commerce. La prossima settimana sarà il turno di Amazon con cui sigleremo un protocollo per il contrasto all’Italian Sounding. Ci sono cento miliardi di distorsioni nel mercato per l’Italian Sounding. Vuol dire che c’è tanta voglia di Italia in giro per il mondo e questa va cavalcata e sfruttata”.
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Intervenendo sul “problema delle delocalizzazioni“ Patuanelli ha detto che bisogna trovare “gli strumenti e i modi giusti per affrontarlo. Occorre sedersi attorno ad un tavolo e penso ci sia la disponibilità di tutti: non si tratta di essere penalizzanti nei confronti delle imprese, ma avere regole chiare e individuare strumenti di reshoring e di reinvestimento nel nostro Paese”.
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“Minacciare di bloccare le stazioni e le persone che si spostano per studio o lavoro è una dittatura peggiore di quella sanitaria di cui si sente parlare. Il nostro Paese e la nostra società hanno avuto uno stress di un anno e mezzo molto complicato: c’è una stanchezza di fondo legata a questo grande periodo di difficoltà – ha concluso il ministro parlando delle annunciate proteste dei no green pass -. Non abbiamo ancora vinto il virus e in questo momento l’unico modo per farlo è il vaccino. C’è un dato oggettivo: le terapie intensive hanno dei pazienti ma il 90 per cento sono non vaccinati. Continuano i contagi anche tra i vaccinati”, ma “è una normalizzazione di un’influenza“.
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