Nobel per l’Economia a Milgrom
e Wilson: loro gli studi sulle aste

Il premio Nobel per l’Economia 2020 è stato assegnato a Paul R. Milgrom e Robert B. Wilson “per i loro studi sulla teoria delle aste e l’invenzione di nuovi formati di asta”. L’importante riconoscimento non è tecnicamente un Nobel come gli altri, ma un premio della Banca di Svezia per le scienze economiche. in memoria di Alfred Nobel.

La teoria delle aste formulata da Milgrom e Wilson

Milgrom e Wilson hanno dedicato buona parte dei loro studi all’analisi dei meccanismi di funzionamento delle aste. Sulla base delle loro scoperte ed esperienze hanno inoltre sviluppato nuovi formati d’asta, sia per beni sia per servizi che sono solitamente difficili da vendere in modo tradizionale. Secondo il Comitato che ha assegnato il premio, le loro scoperte hanno portato a benefici non solo per i venditori e gli acquirenti, ma anche per i contribuenti in molte aree del mondo grazie a sistemi più adeguati per gli stati per mettere all’asta beni particolari, come le frequenze radio utilizzate nelle telecomunicazioni.

La “teoria delle aste” serve proprio per valutare come. a seconda delle regole decise per le aste, ci siano variazioni nelle modalità di offerta, e in ciò che determina il prezzo finale di vendita. Non è un lavoro semplice: in un’asta gli offerenti adottano numerose strategie, non sempre razionali, per cercare di ottenere il miglior risultato senza spendere troppo, e molto dipende spesso dalla quantità di informazioni cui hanno accesso e ciò che immaginano sappiano gli altri offerenti contro cui concorrono.

Gli studi dei due vincitori del Nobel per l’Economia

Nel corso della sua attività accademica, Wilson ha sviluppato una teoria per l’asta degli oggetti con un “valore comune”, cioè con un valore che inizialmente non è chiaro agli offerenti, ma che alla fine si rivela essere lo stesso per tutti. Nel caso delle frequenze radio, che sono di solito date in concessione dai governi per consentire agli operatori di utilizzarle per fornire i loro servizi, avviene qualcosa di questo tipo. Gli offerenti in una prima fase tendono a fare offerte al di sotto della loro stessa stima del valore comune per quel bene, perché secondo la teoria temono “la maledizione del vincitore”, e cioè la possibilità di ottenere sì il bene che desiderano, ma pagandolo comunque più del suo valore comune.

Milgrom ha invece lavorato su teorie delle aste più generalizzate, introducendo anche il concetto di “valore privato” oltre a quello comune, e che può quindi variare da offerente a offerente. Ha dimostrato come in vari formati d’asta il venditore possa aspettarsi ricavi più alti del previsto se gli offerenti hanno la possibilità di scoprire più cose sul valore che i loro concorrenti attribuiscono al bene all’asta.

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