[scJWP IdVideo=”eAYWbA8g-Waf8YzTy”]
Torna in presenza, dopo lo stop dovuto alla pandemia, la XVIII edizione del premio “Donna Marketing” e “Donna Comunicazione” del 2021. La manifestazione, organizzata a Milano dal Club del Marketing e della Comunicazione, ha visto la premiazione delle otto manager in rosa che, in questo difficile anno di pandemia, si sono distinte per creatività ed innovazione.
Una grande festa, nel segno della ripresa del comparto
“La XVIII edizione del premio Donna Marketing e Donna Comunicazione è stato un successo. E lo è stato perché siamo riusciti ad essere ancora insieme. Ma ancora di più perché il Club sarà sempre più in crescita e sempre più punto di riferimento a livello nazionale e internazionale“, è l’entusiastico commento di Luca Torno, Vice Presidente del ClubMC.
“Ben 42.500 manager si sono riuniti oggi virtualmente qui a Milano in una grande festa. È la festa della ripresa, è la festa del marketing, è la festa della comunicazione. Era importante incontrarci finalmente in presenza“, aggiunge Torno. Che con le sue parole certifica l’importanza di “Donna Marketing” e “Donna Comunicazione”: “È stata una festa per le donne che sono state premiate. Ma anche, e soprattutto, un grande segnale di ripresa per tutto il nostro comparto“.
L’importanza del premio “Donna Marketing” e “Donna Comunicazione”
“L’importante premio Donna Marketing e Donna Comunicazione è tornato finalmente in presenza. Sono molto orgoglioso e soddisfatto per il grande valore culturale e professionale delle vincitrici. A farla da padrone quest’anno è stato il comparto Food, che è riuscito a trovare forme nuove ed innovative di comunicazione“, spiega Danilo Arlenghi, Presidente Nazionale del ClubMC ed ideatore dei Premi.
“Sono convinto che nonostante le tante vittorie nel comparto Food, anche le altre figure femminili siano state all’altezza della situazione. Abbiamo vinto tutto quest’anno nello sport in Italia con tante campionesse. Ma abbiamo anche le campionesse italiane del marketing e della comunicazione“, ha aggiunto un euforico Arlenghi.