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Dopo aver tracciato il profilo del nuovo premier Mario Draghi, Pillole di economia torna questa settimana, insieme al prof. Lucio Lamberti, per esaminare i primi passi del neo presidente del Consiglio.
“Il cambiamento di stile c’è ed è evidente. Siamo davanti a un Presidente che non parla ma agisce, e lo fa anche in modo duro”, così Lamberti ci spiega come il passaggio al nuovo governo, seppur poco “rumoroso”, stia in qualche modo già lasciando il segno.
“Un silenzio positivo, fatto anche per spaventare”, sottolinea l’economista. Siamo davanti a una vera e propria strategia comunicativa, quella adottata da Draghi, che appare “molto distante dal modus operandi del precedente governo, ma necessaria” per la gestione delle attuali criticità del Paese.
Mario Draghi, il programma del nuovo premier
Con Lamberti, entriamo un po’ nei meandri del programma di Mario Draghi sullo scranno di Palazzo Chigi. Ed è, guarda un po’, tempo di riforma economica, con il dibattito sulla “pace fiscale” che torna a riempire tribune politiche e pagine di giornali.
Dalla bozza del dl Sostegno, che dovrebbe essere approvata nei prossimi giorni, pare emergere la possibilità di uno stralcio delle cartelle esattoriali fino a 5000 euro relativamente al periodo 2010-2015. La domanda al docente dell’Università telematica San Raffaele, sorge spontanea: lo Stato può davvero sostenere questa tregua fiscale?
Non solo fisco, però: a caratterizzare queste prime settimane di nuova leadership nell’esecutivo vi è anche, ad esempio, il rinvio delle elezioni amministrative (e regionali in Calabria) appena confermato. Ma anche l’intervento sulla Scuola, dove la Dad è stata a più riprese riconfermata non senza strascichi polemici.
Di questo e molto altro parliamo con Lucio Lamberti nelle interviste che vi invitiamo a seguire: