L’Unione Europea intensifica i controlli sui pacchi dalla Cina per contrastare prodotti contraffatti e pericolosi
L’Unione Europea si prepara a rafforzare i controlli sulle importazioni di piccoli pacchi provenienti dalla Cina, dopo che nel corso dell’ultimo anno ne sono arrivati 12 milioni al giorno, per un totale di 4,17 miliardi all’anno. Questo rappresenta il doppio rispetto al 2023 e il quadruplo rispetto al 2022. La preoccupazione principale riguarda la sicurezza dei consumatori, dato che molti prodotti non rispettano le normative UE e possono rappresentare rischi per la salute pubblica o violare la proprietà intellettuale.
Il commissario alla Protezione dei consumatori, Michael McGrath, ha evidenziato che questi pacchi possono sembrare di poco valore, ma il loro volume rende il fenomeno significativo. “Se parliamo di quattro miliardi di pacchi all’anno, anche ipotizzando un valore medio di 10 o 20 euro ciascuno, il peso economico diventa evidente”, ha dichiarato in conferenza stampa. Il 96% dei prodotti acquistati tramite queste piattaforme non rispetta completamente le norme europee, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza.
Un esempio citato da McGrath riguarda le bambole per bambini, che potrebbero contenere piccole parti facilmente ingeribili con conseguenze tragiche. Un altro problema riguarda gli apparecchi elettrici, che spesso non sono adeguatamente isolati, aumentando il rischio di incendi o scosse elettriche.
Il commissario al Commercio, Maros Sefcovic, ha aggiunto che circa metà dei prodotti contraffatti sequestrati è stata acquistata online. Sebbene non siano stati fatti nomi specifici, le piattaforme di e-commerce più osservate includono Temu, Shein e AliExpress. L’obiettivo della Commissione è garantire che i prodotti pericolosi vengano ritirati dal mercato e resi non disponibili sulle piattaforme digitali.
La Commissione Europea ha proposto una semplificazione delle procedure di controllo doganale. Attualmente, i pacchi di piccolo valore sono soggetti a 27 diverse procedure di controllo, con il 97% delle verifiche doganali effettuate su questi articoli, di cui l’89% concentrato in sei Stati membri.
Una delle misure chiave suggerite prevede l’eliminazione dell’esenzione doganale per importazioni fino a 150 euro, già inclusa nella riforma delle dogane, per contrastare l’abuso di questo regime da parte di alcuni venditori. Verrà introdotto anche un trattamento tariffario semplificato per le spedizioni di basso valore, così da rendere più efficace il controllo senza rallentare il flusso commerciale.
Inoltre, si propone una commissione di gestione non discriminatoria applicata ai prodotti importati direttamente ai consumatori all’interno dell’UE. Questa tassa non verrà pagata dai clienti, ma sarà a carico dei venditori o delle piattaforme di e-commerce, che dovranno occuparsi delle procedure doganali, semplificando così il sistema e riducendo i costi per gli Stati membri.
La Commissione Europea assicura che le nuove misure non influenzeranno i tempi di consegna dei pacchi. Tuttavia, verranno introdotti controlli doganali più mirati, coordinati tra gli Stati membri e le autorità di vigilanza del mercato, concentrandosi sulle importazioni di e-commerce con maggiori rischi per la sicurezza e la conformità.
Questo nuovo approccio si ispira ai controlli adottati durante la pandemia di Covid-19 per verificare le importazioni di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale. L’obiettivo è garantire che tutti i prodotti venduti ai cittadini europei rispettino gli standard di sicurezza e qualità previsti dalle normative comunitarie.
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