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Dall’inizio della pandemia da Coronavirus, la tecnologia digitale è stata di fondamentale importanza. Non solo a permesso alle persone di rimanere connesse, ma anche alle aziende di continuare a portare avanti le loro attività. Inoltre, nonostante le polemiche e alcune problematiche, è solo grazie al digitale se è stato possibile realizzare la didattica a distanza.
C’è chi, però, a da sempre puntato sulla didattica a distanza. “Fino a 10 anni fa la formazione online era vista come lontana dalle università tradizionali, più rassicuranti. Oggi ci troviamo in piena emergenza sociale, sanitaria ed economica. E la didattica a distanza è stata completamente sdoganata”. A dirlo è Danilo Iervolino, presidente e fondataore di UniPegaso e Mercatorum.
“Sono cambiati i modi di comunicare, con cui si interagisce con lo studente” che diventa “centrale” nel mondo dell’università online.
Il target di riferimento, come ha spiegato Iervolino, è ampio. “Ci sono i giovani, ma anche i lavoratori e le mamma. Tante preferiscono studiare da casa perché hanno piena libertà. Con la formazione a distanza è possibile studiare quando si vuole e con qualunque dispositivo”.
Per quanto riguarda la formazione, UniPegaso e Mercatorum propongono oltre 200 corsi di laurea, master, di alta formazione e specializzazione. “Abbiamo un panel di corsi adatti e personalizzati per ogni figura professionale. Noi recepiamo le esigenze e caliamo la formazione come un abito su misura”.
Proprio per venire incontro alle esigenze, imposte dalla pandemia da Coronavirus, si è dovuto far ricorso alla tecnologia e organizzare gli esami online. “Siamo stati i primi a lanciare gli esami online. Abbiamo inventato un modulo tecnologico che permettere a tutti gli studenti di svolgere l’esame in sicurezza e veridicità” ha spiegato Iervolino. E ha continuato: “Questa è un’importante novità e gli studenti ne hanno sicuramente tratto beneficio”.
Infine, Iervolino si è soffermato sullo sviluppo delle tecnologie grazie al Recovery Fund che deve “ridurre le asimmetrie economiche, burocratiche e strutturali. Il Governo dovrà avere tra le priorità quella di ridurre il digital divide”.
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