Istat, quasi il 30% dei giovani italiani è disoccupato

Il tasso di disoccupazione è in calo, ma continua a crescere tra i giovani italiani dai 15 ai 24 anni. Lo rivela l’ultimo rapporto Istat che confronta i dati di settembre 2021 con quelli del mese precedente. Il dato incoraggiante riguarda invece la crescita di occupazione, pari al +0,3%, per uomini e donne, che sale complessivamente al 58,3%.

Cresce al 29,8% il tasso di disoccupazione tra i giovani

Alla diminuzione della disoccupazione al 9,2%, parallelamente cresce il tasso di disoccupazione tra i giovani, che sale al 29,8% (+1,8%), secondo i dati Istat. Infatti, la diminuzione del numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni, osservata a settembre rispetto al mese di agosto (-0,3%, pari a -46mila unità), coinvolge solamente le donne, i 25-34enni e i maggiori di 50 anni. Il tasso di inattività scende al 35,7% (-0,1 punti), sottolinea Istat nel suo ultimo rapporto relativo ai dati di settembre 2021.

Istat, aumenta il tasso di occupazione dello 0,4%

Confrontando il terzo trimestre con quello precedente, il livello di occupazione è salito dello 0,4% con un aumento complessivo di 81mila unità. La crescita dell’occupazione, nel confronto trimestrale, si associa naturalmente alla diminuzione delle persone in cerca di occupazione (-5,6%, pari a -137mila unità) e alla sostanziale stabilità degli inattivi.

Istat: “Variazioni negative per lavoratori indipendenti”

Con la ripresa dell’occupazione tra febbraio e giugno 2021, il numero di lavoratori è superiore a quello di settembre 2020 dell’1,2% (+273mila unità). Mentre si registrano ancora variazioni ancora negative per i lavoratori indipendenti e per i lavoratori tra i 35 e i 49 anni. Ma in quest’ultimo caso – specifica Istat – è solo per effetto della componente demografica. Infatti, il tasso di occupazione sale per tutte le classi di età, rispetto allo scorso anno.

Istat, inattivi al -2,0% da settembre 2020

Rispetto a settembre 2020, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-9,1%, pari a -230mila unità), sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,0%, pari a -280mila), che era aumentato in misura eccezionale all’inizio dell’emergenza sanitaria.

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