Arrivano cifre confortanti dal rapporto sulla produzione industriale stilato dall’Istat e pubblicato nella mattinata di venerdì: nel mese di maggio, infatti, la stima dell’indice destagionalizzato rileva un aumento del 42,1% rispetto ad aprile. Molto diverso il livello analizzato nel trimestre marzo-maggio, in calo del 29,9% rispetto ai tre mesi precedenti. A influenzare i dati, senza dubbi, l’emergenza coronavirus, che proprio nel mese di maggio ha vissuto i primi importanti allentamenti alle restrizioni, così da consentire un graduale ritorno alla normalità dei settori analizzati.
L’Istituto di statistica sottolinea come i dati siano piuttosto uniformi per la maggior parte dei settori industriali, salvo poche eccezioni: “Tutti i comparti sono in crescita congiunturale, ad eccezione di quello delle industrie alimentari, bevande e tabacco, che registra una leggera flessione – spiega l’Istat nel rapporto –. Il livello della produzione, peraltro, risente ancora della situazione generata dall’epidemia di Covid-19: l’indice generale, al netto della stagionalità, presenta una flessione del 20% rispetto al mese di gennaio, ultimo periodo precedente all’emergenza sanitaria”.
Tornando al mese di maggio, l’indice destagionalizzato mostra, in particolare, aumenti nel comparto dei beni strumentali (+65,8%), in quello dei beni intermedi (+48,0%) e in quello dei beni di consumo (+30,8%). Cresce, anche se molto meno, il comparto industriale legato all’energia (+3,4%).
Per quel che riguarda l’indice annuale, che risente fortemente della pandemia, si registrano forti flessioni tendenziali in tutti i principali comparti. Il calo è meno pesante solo per l’energia (-7,2%), mentre è ben più rilevante per i beni strumentali (-22,8%), i beni intermedi (-22,4%) e quelli di consumo (-18,7%).
L’Istat ha specificato infine che, per la rilevazione dei dati nel mese di maggio, non c’è stata alcuna riduzione del tasso di risposta delle imprese a causa dell’emergenza sanitaria. “Sono state, comunque, messe in atto delle azioni in fase di elaborazione dei dati per gestire in modo adeguato le variazioni eccezionali presenti in questo periodo” ha specificato l’Istituto nella nota di presentazione del rapporto.
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