“Le pressioni inflazionistiche di fondo rimangono alte” e “non ci sono prove chiare che l’inflazione evidenziata abbia raggiunto il picco“. Lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, in audizione alla commissione Economica del Parlamento europeo.
La presidente della Bce ha sottolineato che, secondo le stime di Eurostat, l’inflazione complessiva ha subito un calo rispetto al picco di ottobre e si è attestata al 6,1% a maggio. “Sebbene negli ultimi mesi gli effetti di base abbiano portato a una certa variazione dell’inflazione energetica, il tasso è sceso a -1,7% a maggio. L’inflazione dei prezzi dei prodotti alimentari rimane elevata, ma sta diminuendo, e si è attestata al 12,5% a maggio, in calo rispetto al 13,5% di aprile“.
Per quanto riguarda l’industria, Lagarde ha spiegato che nell’area euro “in alcuni settori le imprese sono state in grado di aumentare i propri margini di profitto, grazie agli squilibri tra domanda e offerta e all’incertezza creata dall’inflazione elevata e volatile“.
Lagarde ha dichiarato che “siamo pienamente impegnati a combattere l’inflazione e siamo determinati a raggiungere un tempestivo ritorno al nostro obiettivo a medio termine del 2%. Questo impegno per la stabilità dei prezzi contribuisce alla crescita economica e all’occupazione a medio termine e, quindi, alla riduzione delle disuguaglianze“.
“L’elevata inflazione sta mettendo a dura prova le persone che vivono nell’area dell’euro“, ha aggiunto la presidente della Bce. “Con il calare dell’inflazione energetica, che ha imposto un onere notevole alle famiglie a basso reddito, inizia a diminuire anche il differenziale di inflazione tra i consumatori a basso reddito e quelli ad alto reddito. Tuttavia, l’elevata inflazione alimentare continua a pesare soprattutto sulle famiglie a basso reddito“.
Lagarde ha spiegato che i cali dell’inflazione avvenuti negli ultimi mesi sono stati influenzati anche dall’allargarsi delle “strozzature” nelle catene del valore e dal “calo dei prezzi dell’energia“, oltre alle misure di politica monetaria adottate dalla Bce. Per raggiungere un valore pari al 2% sarà comunque necessario adottare delle apposite misure (al momento l’inflazione si aggira attorno al 6%).
La presidente della Bce ha poi ribadito la necessità che i governi, con l’attenuarsi della crisi energetica, “ritirino tempestivamente, e in modo concertato, le relative misure di sostegno per evitare di aumentare le pressioni inflazionistiche a medio termine, che richiederebbero una risposta di politica monetaria più energica“. La Bce “accoglie favorevolmente la raccomandazione della Commissione Europea agli Stati membri di ridurre nel 2023 le misure adottate in risposta allo shock dei prezzi dell’energia“.
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