Prosegue anche a giugno la ripresa della produzione industriale, dopo il crollo dovuto all’emergenza coronavirus, nonostante i numeri siano più bassi rispetto al mese precedente.
Lo rivela l’Istat, che ha tracciato un aumento dell’8,2% dell’indice della produzione industriale di giugno rispetto a maggio. “Sebbene in recupero, i livelli produttivi restano ancora distanti da quelli prevalenti prima dei provvedimenti legati all’emergenza sanitaria; rispetto a gennaio la produzione risulta inferiore, al netto dei fattori stagionali, di oltre 13 punti percentuali”. Lo ha riferito l’Istituto nazionale di statistica, commentato i dati di giugno 2020.
L’indice destagionalizzato mensile mostra aumenti congiunturali diffusi in tutti i comparti nel mese di giugno, ad eccezione del settore della produzione di prodotti farmaceutici, che ha registrato una flessione del -1,5%. Sono cresciuti in misura marcata i beni di consumo (+9,8%), i beni intermedi (+9,0%), i beni di strumentali (+8,1%) e, seppur con una dinamica meno accentuata, anche l’energia (+2,1%). La crescita riguarda anche i settori più colpiti dall’emergenza coronavirus. Segnano rispettivamente un +27,6% e 17,3% il settore legato alla produzione dei mezzi di trasporto e il comparto tessile-abbigliamento.
Resta negativo, invece, il raffronto con giugno 2019. Su base annua il calo della produzione è stato del 13,7%. “Forti flessioni tendenziali caratterizzano tutti i comparti”, precisa l’Istat. Il calo è meno pronunciato solo per l’energia (-6,2%), mentre risulta più rilevante per i beni strumentali (-16,2%), i beni intermedi (-15,7%) e quelli di consumo (-11,4%). L’unico settore in crescita rispetto a giugno 2019 è quello delle attività estrattive (+1,5%).
Poco rassicuranti sono anche i numeri dell’industria registrati complessivamente nel secondo trimestre 2020, che indicano un livello di produzione in calo del 17,5% rispetto ai tre mesi precedenti.
L’indagine mensile sulla produzione industriale, come spiegato da Istat, viene effettuata direttamente presso un panel di circa 4.600 imprese che comunicano i dati relativi a circa 8.500 flussi mensili di produzione, definiti generalmente in termini di quantità fisiche.
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