Si avvicina l’ultima data utile per pagare l’IMU, la temuta Imposta municipale propria. Ossia la tassa che ogni cittadino deve versare al Comune sul possesso di immobili. Ulteriori apprensioni sono arrivate però negli ultimi giorni. Non tanto per l’aumento dei tassi, deciso dalla Bce, quanto per il tema della tassazione degli immobili in Italia.
Il Parlamento sta infatti discutendo l’approvazione della delega fiscale, inclusa la revisione del catasto. Vediamo quindi se ci sono novità nel pagamento dell’IMU e quali sono le cifre che ballano in questo 2022. Anche al netto delle agevolazioni decise dal Governo con il decreto Sostegni ter.
Fondamentale è ricordare a chi si rivolge l’IMU. La tassa riguarda i proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale, una platea di oltre 25 milioni di cittadini italiani. E, secondo il Servizio UIL Lavoro, Coesione e Territorio, il 41% di loro è composto da lavoratori dipendenti e pensionati. Ricordiamo che la tassa include anche eventuali seconde pertinenze dell’abitazione principale della stessa categoria catastale. Se quindi si possiede una seconda cantina, posto auto o garage, bisogna procedere al versamento con l’aliquota delle seconde case.
Proprio la UIL ha già calcolato il costo medio dell’IMU nei vari capoluoghi di provincia italiani. La media annuale è di 1.074 euro all’anno, mentre a giugno 2022 il versamento medio sarà di 537 euro. Chi deve versare l’imposta sulle fatidiche “seconde pertinenze”, invece, spenderà in media 55 euro all’anno (con picchi di anche 110 euro).
Ci sono però città in cui l’IMU è decisamente più onerosa che altrove. La media comunale di Roma, per esempio, è di ben 2.064 euro all’anno. Vicine Milano e Bologna, che arrivano rispettivamente a 2.040 e 2.038. Tra le grandi città del nord, cifre alte anche per Genova (1.775 euro) e Torino (1.745). Le città più economiche del Paese sono invece Asti (580 euro), Gorizia (658), Catanzaro (659), Crotone (672) e Sondrio (674).
Ricordiamo anche che ci sono alcune specifiche categorie catastali per cui l’IMU non si paga anche se non è l’abitazione principale. Viceversa, in alcuni casi è da versare anche per le prime case. Infine, la tassa non è a carico del solo proprietario, ma anche dei titolari di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie sull’immobile. Sono tenuti al pagamento anche i genitori assegnatari della casa familiare a seguito di provvedimento del giudice, i locatari per gli immobili in affitto finanziario e i concessionari di aree demaniali. E anche i coniugi che abbiano domicilio in comune, ma la residenza in due immobili diversi.
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