In dazi riguarderanno la Cina e l’Unione europea ed entreranno in vigore dal 12 marzo, come stabilito dall’ordine esecutivo firmato da Donald Trump
Donald Trump, il presidente degli Stati Uniti, ha firmato un ordine esecutivo con il quale imporre dei dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio dalla Cina e dall’Europa a partire dal 12 marzo. “Ho stabilito che le importazioni di articoli in acciaio – da questi Paesi – minacciano di compromettere la sicurezza nazionale e ho deciso che è necessario porre fine a questi accordi”, ha dichiarato il tycoon.
Le reazioni dell’Unione Europea ai dazi
Le reazioni alla decisione di Trump sono state immediate. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha espresso rammarico, affermando che i dazi sono tasse dannose per imprese e consumatori. Ha avvertito che l’Unione europea non intende rimanere passiva e risponderà con “contromisure ferme e proporzionate”. Ciò potrebbe portare a misure ritorsive contro i prodotti americani, innescando un ciclo di escalation.
🚨NEW: Trump signs an executive order mandating a 25% tariff on ALL steel and aluminum from ALL countries. ZERO exceptions ‼️
“This is a big deal. Do you know what this means? This is the beginning of making America rich again.” pic.twitter.com/TU09nMjLCe
— Autism Capital 🧩 (@AutismCapital) February 10, 2025
Maros Sefcovic, commissario europeo al Commercio, ha aggiunto che l’UE non vede giustificazioni per tali dazi, sottolineando l’importanza delle catene di approvvigionamento globali. “Purtroppo – ha affermato Sefcovic – i dazi sono tornati. Da un giorno all’altro il presidente degli Stati Uniti ha firmato un provvedimento che impone dazi del 25% su tutte le importazioni di acciaio e alluminio negli Stati Uniti a partire dal 12 marzo. Ha anche annunciato dazi reciproci su altri prodotti, in arrivo questa settimana. Ci rammarichiamo profondamente per queste decisioni e per questi annunci. L’Ue non vede alcuna giustificazione per l’imposizione di dazi sulle nostre esportazioni, che sono economicamente controproducenti, soprattutto considerando le catene di produzione profondamente integrate, stabilite attraverso i nostri estesi legami commerciali e di investimento transatlantici. I dazi sono tasse dannose per le imprese e per i consumatori”.
Le conseguenze economiche dei dazi
L’imposizione dei dazi avrà effetti diretti e indiretti sull’economia globale. Ecco alcuni dei potenziali impatti:
- Aumento dei costi di produzione: Le aziende americane che dipendono da acciaio e alluminio importati potrebbero affrontare costi più elevati;
- Trasferimento dei costi ai consumatori: I prezzi dei prodotti potrebbero aumentare, contribuendo all’inflazione;
- Diversificazione dei mercati di esportazione: I paesi colpiti dai dazi potrebbero cercare nuovi mercati o aumentare la produzione domestica, ma questo richiede tempo e investimenti.
Un sistema commerciale globale a rischio
L’introduzione di dazi commerciali può avere conseguenze a lungo termine non solo per i Paesi direttamente coinvolti, ma anche per il sistema commerciale globale. La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina ha già dimostrato come tali misure possano innescare reazioni a catena, causando incertezza economica e diminuzione della fiducia degli investitori. Le piccole e medie imprese, in particolare, potrebbero subire gravi danni, poiché spesso non hanno le risorse per affrontare l’aumento dei costi.
Inoltre, l’imposizione di dazi sull’acciaio e l’alluminio solleva interrogativi sulla sostenibilità. Le industrie metallurgiche sono tra le più inquinanti, e un aumento della produzione domestica negli Stati Uniti potrebbe incrementare le emissioni di carbonio, contraddicendo gli sforzi globali per combattere il cambiamento climatico.
Mentre le tensioni commerciali attuali pongono sfide significative, sia l’Unione Europea che gli Stati Uniti hanno espresso la volontà di mantenere aperto un canale di dialogo. La vera sfida risiederà nella capacità di entrambe le parti di superare le divergenze e lavorare insieme per affrontare le questioni commerciali in modo costruttivo. Le decisioni future potrebbero avere ripercussioni durature sulle relazioni economiche tra Stati Uniti e Europa e sul futuro del commercio globale.
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