Settimane di fuoco sul fronte del fisco per i cittadini italiani. Nel mese di novembre sono tante le scadenze con cui fare i conti, alcune delle quali rappresentano peraltro un esborso anomalo. Si tratta infatti di pagamenti posticipati in seguito all’emergenza Covid. Ecco pertanto tutte le date da cerchiare in rosso sul proprio personale calendario.
Tanto per cominciare, novembre coincide con il mese in cui scadono i termini per presentare la dichiarazione dei redditi (modello Redditi 2021). Contestualmente bisogna anche presentare la dichiarazione Irap e il versamento della seconda (o unica) rata dell’acconto delle imposte su redditi e Irap valide per il 2021. Ma quest’anno il tutto si complica, considerati gli aiuti che il fisco ha presentato in concomitanza con lo scoppio del Covid. Ma che ora presentano il conto.
Chi vi ha aderito, infatti, dovrà procedere alla compilazione del prospetto Aiuti di Stato. Questa evenienza esclude però coloro che hanno dovuto anticipare la presentazione di tale modello a fine settembre. Si tratta di chi è stato chiamato a rientrare nel gruppo di cittadini cui il fisco ha riservato il contributo a fondo perduto previsto dal decreto Sostegni bis.
Attenzione particolare anche per chi è chiamato al versamento del saldo 2019 e del primo acconto 2020 dell’Irap. C’è infatti una casistica di cittadini cui il fisco ha applicato gli esoneri previsti dal decreto Rilancio (D.L. n. 34/2020), ma con un contrasto con la normativa sugli aiuti di Stato (art. 42-bis, D.L. n. 104/200 – decreto Agosto). Tutti questi cittadini potranno versare entro il 30 novembre gli importi dovuti senza alcuna sanzione e interesse.
Entro il 30 novembre, inoltre, bisogna versare la seconda rata dell’acconto Irpef 2021 (o rata unica, se la cifra è inferiore a 257,52 euro). Ma non è tutto. Il fisco prevede infatti per il giorno 16 un’altra scadenza a carico di chi dispone di Partita Iva e ha rateizzato l’importo dovuto a titolo di primo acconto 2021 e saldo Irpef 2020. Tutti questi cittadini devono ora versare l’ultima rata, anche coloro che grazie al decreto Sostegni-bis hanno avuto il diritto di proroga. E questo vale anche per chi rischia di chiudere la propria attività nel corso del 2022.
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