Dagli Usa (o più precisamente dalla California) arriva una possibile soluzione congiunta a due enormi piaghe della nostra realtà: la siccità e il reperimento di fonti di energia rinnovabile ed equosolidale. A proporla è Roger Bales, ingegnere che ha lanciato un progetto capace di attirare l’attenzione anche dell’autorevole ‘Time Magazine’.
L’idea alla base del progetto è che una delle fonti di energia rinnovabile più importante (e peggio sfruttata) sul nostro Pianeta sia il sole. Che, guarda caso, picchia forte sulla California in quasi ogni mese dell’anno. Creando, peraltro, non pochi problemi ai locali canali di irrigazione (che si estendono per migliaia di km). Ecco, quindi, come Roger Bales ha pensato di trasformare tale problema in una risorsa.
Il suo progetto, che vedrà la realizzazione entro fine 2022, prevede di creare canali solari in corrispondenza dei canali di irrigazione della California. Nel concreto, questo significa installare pannelli solari sopra i corsi d’acqua già esistenti e utilizzati per l’agricoltura. In questo modo, secondo i ricercatori, si potrà produrre energia rinnovabile senza occupare terra preziosa. Allo stesso tempo, l’ombra che i pannelli genereranno potrebbe impedire la perdita per evaporazione di centinaia di miliardi di litri d’acqua.
La vera domanda è: perché nessuno si è mai mosso prima in questa direzione? Lo stesso Roger Bales ha sottolineato la questione per ‘Time’: “In tanti mi hanno contattato via e-mail dicendomi che avevano avuto la stessa idea dieci anni fa. Ma nessuno voleva farlo“. Il problema, come spesso accade, è economico. Il periodico Usa sottolinea infatti che a lungo questo sistema di produzione di energia rinnovabile dava dubbi sugli effettivi vantaggi e profitti. In altri termini, nessuno voleva pagare i costi iniziali potenzialmente più elevati rispetto alla costruzione di un impianto solare più convenzionale.
Nel frattempo, però Roger Bales ha partecipato a uno studio della University of California che ha dimostrato i colossali vantaggi di questa soluzione. Se infatti l’assolato Stato della West Coast Usa coprisse tutti i suoi quasi 6.500 km di canali di irrigazione con pannelli solari, il risparmio sarebbe addirittura di 250 miliardi di litri d’acqua ogni anno. Tale energia rinnovabile e pulitissima basterebbe a irrigare circa 200 km quadrati di campi in più. O, in alternativa, a fornire acqua alle case di oltre due milioni di persone.
Questi “acquedotti solari” potrebbero quindi sprigionare qualcosa come 13 gigawatt di energia. Che poi equivale alla metà dell’energia rinnovabile che la California sta cercando per raggiungere i propri obiettivi in vista del 2030. Anno in cui il 60% dell’elettricità statale dovrà arrivare da fonti pulite. “Se non proviamo noi a salvare il mondo, non so chi possa farlo“, ha osservato Roger Bales. Che, nel mese di febbraio 2022, ha già ricevuto una sovvenzione di 20 milioni di dollari dal Dipartimento delle risorse idriche della California per iniziare a rendere reale la sua visione.
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