Economia, Franco: “Una ripresa della pandemia la metterebbe a rischio”

Sull’economia italiana continua a gravare lo spettro della pandemia di coronavirus Sars-CoV-2. Durante un’audizione alla Commissione Bilancio, il ministro dell’economia, Daniele Franco, ha dichiarato che “nel formulare la previsione per il restante anno e il prossimo assumiamo non vi siano nuove restrizioni alle attività economiche e ai movimenti delle persone. Ove la pandemia riprendesse, i numeri sarebbero a rischio. Il quadro tratteggiato è più probabile e realistico, ma una ripresa della pandemia metterebbe questi numeri a rischio”.

Franco ha dichiarato che tra gli elementi di incertezza che gravano sulla ripresa c’è anche l’aumento del costo dell’energia e il suo peso sull’inflazione. Il ministro ha spiegato che i previsori parlando di “un fenomeno in parte temporaneo” e i mercati si aspettano una riduzione “dopo i picchi invernali”. Tuttavia, il tema va monitorato e bisogna valutare se a livello nazionale o europeo non ci siano modi per attenuare l’impatto.

Franco: “Il rapporto debito/Pil è un punto debole”

Nella Nadef l’andamento delle spese inferiore previsto dal Def riflette per 5 miliardi la riprogrammazione delle spese del piano nazionale, alcune riprogrammate su anni successivi. È una cosa buona, perché queste spese ci aiuteranno a mantenere un tasso di crescita nel 2023 e 2024. Il 6% è irripetibile, ma tassi di crescita più alti degli scorsi decenni è quello a cui dobbiamo puntare per gli anni 2023, 24, 25, 26”, ha sottolineato Franco. Secondo il ministro, nel triennio 2022-2024 ci sono margini per intervenire sugli ammortizzatori sociali e “avviare un processo di alleggerimento del carico fiscale.

Per quanto riguarda la dinamica del rapporto debito/Pil, si tratta di un “punto debole, perché il rapporto è molto elevato e la pandemia ha peggiorato la situazione”, ma “il nostro debito è pienamente sostenibile”. Ora “abbiamo un’occasione che non avevamo da anni, di debito molto ampio ma con costo medio molto basso”. Dev’essere sfruttata “per abbatterlo il più rapidamente possibile”.

Le previsioni per l’anno prossimo

Franco ha sottolineato la necessità di “invertire la secolare stagnazione” dell’economia. Il Pnrrpuò essere di grande aiuto, ma tutte le politiche devono essere mirate in questa direzione. Quest’anno e nel 2022 avremo un recupero molto rapido. Ma il test vero non è quanto cresciamo quest’anno o il prossimo, ma gli anni successivi, dobbiamo uscire dalla lunga fase di stagnazione della nostra economia”. Il ministro ha spiegato che i tassi di occupazione sono più bassi in Italia rispetto a quelli di Francia e Germania e che gli aumenti di produttività sono stati inferiori per un quarto di secolo.

La politica di bilancio

Parlando della politica di bilancio, Franco ha dichiarato che al momento è “attuata in regime di sospensione” del Patto di stabilità, “si sta aprendo il dibattito sul futuro delle regole, ma comunque vada è verosimile che qualche regola ci sarà, più o meno stringente di prima”, quindi “dobbiamo tenere a mente che il deficit deve scendere, l’avanzo primario deve tornare e bisogna ridurre il debito che libera risorse”, ha osservato. “Dobbiamo tornare gradualmente verso una politica di bilancio più prudente”, ha concluso Franco.

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