I più poveri sempre più poveri. Ma, soprattutto, i più ricchi sempre più ricchi. Questo l’effetto degli ultimi mesi caratterizzati dalla pandemia, come sottolinea l’ultimo rapporto dell’Oxfam. Intitolato ‘La pandemia della disuguaglianza‘, traccia un quadro sconfortante delle condizioni della cittadinanza mondiale negli ultimi due anni.
I numeri della disuguaglianza del Covid
Dall’inizio della pandemia, infatti, addirittura il 99% dell’umanità ha visto diminuire i propri redditi. E non è tutto, perché i nuovi poveri a livello planetario sono più di 160 milioni. D’altra parte, come sottolineato da ‘Forbes’ i dieci uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato i rispettivi patrimoni. Complessivamente, a riprova della inarrestabile disuguaglianza di questi due anni, sono passati da 700 miliardi di dollari di patrimonio a 1.500 miliardi di dollari. In dieci.
“Se ognuno di loro dovesse perdere il 99,993% della propria ricchezza domani, sarebbero comunque più ricchi del 99% di tutte le persone su questo Pianeta“, ha spiegato Gabriela Bucher, direttore esecutivo di Oxfam International. E la disuguaglianza tra ricchi e poveri è spiegata anche da un altro dato. “Attualmente dispongono di una ricchezza sei volte superiore a quella dei 3,1 miliardi di persone più povere“.
Il dramma dei poveri e delle donne
Un altro aspetto della disuguaglianza del Covid è ancora più inquietante. Secondo l’Oxfam, infatti, ogni quattro secondi muore una persona nel mondo. E le cause di questi decessi sono tutte da ricondurre a condizioni sociali. Si parla infatti di mancanza di accesso alle cure, impatti della crisi climatica, fame, violenza di genere. E proprio la condizione femminile è una delle vere emergenze legate al Covid.
Dal 2020, infatti, le donne del mondo hanno complessivamente perso circa 800 miliardi di dollari in reddito. Si tratta di una cifra equivalente al Pil di circa 98 Paesi del nostro Pianeta. E la disuguaglianza di genere è sempre più evidente, dato che nel 2021 le donne con un lavoro sono calate di circa 13 milioni rispetto al 2019.