Il tutto è avvenuto all’insaputa di molti, in un mondo invisibile a buona parte della cittadinanza mondiale. Che però esiste, eccome, e sempre più sposta fette assolutamente significative della nostra economia. Stiamo parlando delle criptovalute, settore in cui tanti investono e diversi lucrano. Tanto che, nel giro di poco più di un anno, i furti e le truffe hanno superato la quota complessiva di un miliardo di dollari.
A rilevarlo è un rapporto della Federal Trade Commission, agenzia governativa statunitense a tutela dei consumatori. Lo studio ha coperto il periodo compreso tra il mese di gennaio del 2021 e il marzo del 2022. Ebbene, in questi 14 mesi le segnalazioni di truffe nell’ambito delle criptovalute sono state oltre 46 mila. E chi ha subito operazioni di cosiddetto crypto scam risulta aver perso in media 2.600 dollari (più di 2.400 euro). Le cifre reali, però, potrebbero essere ancora superiori.
Le autorità statunitensi hanno infatti aggiunto che solo il 5% delle vittime di questo genere di truffe formula regolare denuncia. Oltretutto il più grosso problema è che non esistono banche o altre autorità in grado di monitorare le transazioni e prevenire le truffe, quindi le vittime non possono più recuperare le loro criptovalute. E la crescita del fenomeno è inarrestabile. Nel 2018, infatti, le segnalazioni erano settemila e i soldi sottratti circa 80 milioni di dollari. Quindi la criminalità è cresciuta di sessanta volte in poco più di tre anni.
Il numero più cospicuo di chi è caduto nella rete dei truffatori lo ha fatto credendo a ciò che ha letto sui social network. Si tratta infatti del 49% del totale, quasi la metà. “Si tratta di persone che tra il 2021 e il 2022 hanno riferito di aver perso criptovalute a causa di una truffa. Hanno spiegato che l’operazione ha preso il via con un annuncio, un post o un messaggio su una piattaforma di social media“, ha spiegato la Federal Trade Commission. I social in questione sono Instagram (32%), Facebook (26%), WhatsApp (9%) e Telegram (7%).
La schiacciante maggioranza delle truffe è avvenuta tramite pagamenti in Bitcoin, che tra le criptovalute è di gran lunga la più nota tra chi poco mastica questo complicato settore. Si tratta infatti del 70% delle operazioni totali. Molte di meno, invece, si registrano su Tether (10%) e Ether (9%). La fascia di età preferita dai truffatori è quella delle persone comprese tra 20 e 49 anni. Sono infatti soggetti a crypto scam il triplo delle volte rispetto a qualunque altro gruppo di età. Più rare le operazioni ai danni di persone più anziane, le cui perdite sono però più ingenti. I soldi persi in media da cittadini di circa 70 anni, infatti, salgono a ben 11.708 dollari a testa.
Il consiglio per evitare guai? “Non investire in nuove valute con la promessa di colossali guadagni in poco tempo. Si tratta di valute che spesso nemmeno esistono“. Le truffe di questa natura hanno fruttato ai malfattori ben 575 milioni di dollari. Frequenti anche i raggiri di natura romantica: 185 milioni di dollari sono andati in fumo per persone che credevano di interagire con potenziali partner sentimentali. Il cui scopo, viceversa, era solo quello di spillare soldi sotto la forma di investimenti in criptovalute.
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