Covid, a Roma protesta del trasporto turistico: “Dimenticati”

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Il trasporto turistico protesta a Roma. Alcune decine di titolari e dipendenti di aziende del settore hanno manifestato davanti al ministero dell’Economia e delle Finanze per chiedere aiuti da parte dello Stato. Maurizio Reginella, presidente dell’associazione bus turistici Sicilia, ha spiegato: “Dallo scorso febbraio il nostro settore non si è più ripreso. Gli interventi dello Stato non hanno mai toccato la nostra categoria“, le sue parole.

Meo Matteo, di un’azienda di trasporti della provincia di Messina, ha aggiunto: “La nostra categoria è come se fosse stata dimenticata. Lo Stato ci deve venire incontro, ci devono dare una percentuale della perdita di fatturato“.

Protesta trasporto turistico al Mit: “Per noi i bus come secondi figli”

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La protesta è proseguita anche davanti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e ha coinvolto lavoratori provenienti da tutta Italia. Così Pasquale D’Agostino, titolare di una società di trasporti di Napoli: “Qui in piazza ci sono proprietari di aziende di trasporti che rischiano la chiusura. Siamo al collasso. Chiediamo al Governo un fondo perduto sull’intero fatturato del 2019“, ha spiegato.

E ancora: “I pullman stanno diventando ferro vecchio. Non ce la facciamo più. Stiamo qui da un anno a gridare: aiutateci! Gli autobus per noi sono come dei secondi figli“, ha dichiarato Luigi Acierno, titolare di un’azienda di Avellino. “Abbiamo bisogno di un ristoro che non vada a incidere sul codice Ateco ma generalizzato, che vada a coprire le perdite. È importante che il Governo capisca che i ristori non si erogano elemosinando“, ha aggiunto Gennaro Lametta, direttore ACNCC (Associazione Campana Noleggio Con Conducente).

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