Perdita netta di 185 milioni di euro nel primo trimestre dell’anno fiscale 2020/21, numero di passeggeri diminuito del 99%, tutto a causa della pandemia di coronavirus. I numeri della crisi di Ryanair sono impressionanti, ed è la stessa compagnia low cost irlandese a diffonderli in una nota ufficiale, lanciando anche l’allarme per il 2021. Si tratta di cifre che confermano il forte impatto della pandemia sul settore del trasporto aereo, che ha costretto, durante la fase più acuta dell’emergenza, la quasi totalità dei mezzi a restare a terra.
“Il trimestre più impegnativo dei 35 anni di Ryanair”
Per fare un confronto, nello stesso periodo dello scorso anno fiscale Ryanair aveva chiuso con un utile netto di 243 milioni di euro. “L’ultimo trimestre è stato il più impegnativo dei nostri 35 anni di storia – si legge nella nota diffusa dalla compagnia irlandese -. Il Covid-19 ha lasciato a terra la flotta del gruppo per quasi quattro mesi, da metà marzo a fine giugno, quando i governi dell’Unione Europea hanno imposto il lockdown con divieti di volo o di viaggio”.
“Durante questo periodo – ha aggiunto l’azienda –, le compagnie aeree del gruppo hanno rimpatriato i clienti e operato voli di salvataggio per diversi governi dell’Ue, oltre a far decollare una serie di voli di emergenza medica in tutta Europa”.
La paura della ‘seconda ondata’
Non basta la crisi degli ultimi mesi, però. Ryanair ha fatto anche sapere che le stime relative ai prossimi mesi parlano di un calo del 60% del traffico aereo, che porterebbe a ulteriori perdite al termine dell’anno fiscale. Le incertezze dovute all’evoluzione della pandemia, unite al timore di una ‘seconda ondata’ di contagi nel Vecchio Continente, spingono però l’azienda a non fare ulteriori previsioni.
“Non è possibile prevedere quanto a lungo persisterà la pandemia – hanno spiegato da Dublino -. La nostra paura principale, al momento, è quella di una seconda ondata in Europa nell’autunno inoltrato, quando comincerà la stagione influenzale”.