Coronavirus, Jeff Bezos dona 100 milioni di dollari alle banche alimentari

Il coronavirus rischia di mettere in ginocchio anche l’America. Un crollo rapido e sorprendente del mercato del lavoro, in così poco tempo, porta gli economisti a pensare che la disoccupazione americana potrebbe salire ancora.

Con 10 milioni di disoccupati in due settimane il Paese affronta, insieme con il resto del mondo, una serie di problemi legati prima al settore sanitario e poi a quello economico. Il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, la persona ad oggi più ricca al mondo, ha deciso, quindi, di effettuare un’importante donazione per aiutare le famiglie a superare il momento d’insicurezza alimentare. Saranno 100 i milioni di dollari come si legge sulla rivista Foxnews.

Donazione alle banche del cibo per nutrire l’America

Anche in tempi normali, l’insicurezza alimentare nelle famiglie americane è un problema importante, e sfortunatamente Covid-19 sta amplificando questo stress in modo significativo“, ha detto Bezos su Instagram giovedì a proposito dell’emergenza coronavirus. “Milioni di americani si rivolgono alle banche del cibo in questo periodo“.

Solo la Feeding America è responsabile di oltre 200 banche alimentari che si occupano di fornire alimenti a 46 milioni di persone. Il colosso delle spedizioni è diventato solo recentemente attivo nelle donazioni umanitarie e il versamento di 100 milioni di dollari verrà distribuito alle tante filiali che aiutano il Paese a combattere la fame.

Jeff Bezos per l’emergenza globale da coronavirus

Mentre la ricerca di ventilatori, mascherine e respiratori continua a crescere disperatamente e il numero dei morti aumenta con una velocità allarmante a livello globale, anche la crisi economica segue il passo.

Non è possibile quantificare, ad oggi, il prezzo finale che in tutto il mondo si dovrà pagare per il lockdown al termine dell’emergenza coronavirus ma la registrazione delle situazioni Nazionali singole non fa ben sperare. Le tante donazioni per aiuti umanitari sono fondamentali ma non potranno risolvere da sole la grave crisi che seguirà la pandemia.

Gli Stati Uniti d’America, per primi, rischiano di raggiungere livelli di disoccupazione pari o superiori alla crisi economica e finanziaria del 1929.

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