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Il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, ha commentato le raccomandazioni della Commissione Europea, Paese per Paese, pubblicate nella giornata di mercoledì. Si tratta di indicazioni in materia economica che serviranno, secondo quanto intende l’Ue, a garantire stabilità economica per affrontare al meglio la crisi dovuta alla pandemia di coronavirus: “Credo che sia la prima volta in questi dieci anni in cui le raccomandazioni vanno tutte nella medesima direzione” ha dichiarato ai cronisti. Per quel che riguarda l’Italia, la raccomandazione della Commissione è quella di “migliorare l’efficienza del sistema giudiziario e l’efficacia della pubblica amministrazione” attraverso riforme specifiche.
“Le raccomandazioni incoraggiano i diversi paesi membri a reagire alla crisi che abbiamo di fronte – ha detto Gentiloni –, rafforzando i sistemi sanitari, cercando di evitare conseguenze sul piano occupazionale e cercando di ridare fiato all’economia. Quindi non, come in altri casi, raccomandazioni differenziate da Paesi a Paesi a seconda delle loro situazioni di bilancio, ma raccomandazioni generalizzate di avere una politica espansiva. Si tratta di qualcosa di assolutamente necessario per rispondere a questa crisi senza precedenti”.
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“Penso che il contributo francese e tedesco sia stato molto importante – ha aggiunto il commissario europeo all’Economia – e che aiuti la Commissione nel lavoro per avere un Fondo all’altezza della situazione. Se ci rendiamo conto della gravità della situazione in cui siamo, io credo che gradualmente la convergenza su un obiettivo comune sarà possibile”.
Gentiloni è convinto che la strada intrapresa dalla Commissione Europea sia quella giusta: “In questi due mesi si sono prese decisioni che sinceramente sei mesi fa nessuno avrebbe immaginato possibili e io sono convinto che siamo in grado di fare la stessa cosa con la proposta che avremo dalla Commissione la prossima settimana. La Commissione andrà sui mercati emettendo dei titoli per finanziare dei programmi. Se volete li chiamiamo bond, sennò li possiamo chiamare titoli o prestiti”.
“Se la Commissione diventa un soggetto che va sui mercati a farsi prestare dei soldi per finanziare dei programmi comuni, il tema di aumentare le risorse proprie credo sia molto importante” ha concluso l’ex premier.
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