L’economia globale sta vivendo la peggior recessione dalla Grande Depressione del 1929. A dirlo è il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), che prevede un calo del Pil mondiale del 3% a causa della pandemia di coronavirus Sars-CoV-2. L’impatto sull’economia globale del “great lockdown” supererà nettamente quello della crisi del 2008, che determinò un calo del Prodotto interno lordo dello 0,1%.
Secondo Gita Gopinath, capo economista del Fondo Monetario Internazionale, tra il 2020 e il 2021 le perdite complessive del Pil ammonteranno a quasi 9.000 miliardi di dollari, più delle economie del Giappone e della Germania insieme. L’esperta sottolinea che, per la prima volta dalla Grande Depressione, sono in recessione sia le economie avanzate sia quelle in via di sviluppo.
Le previsioni del Fondo Monetario Internazionale
Ipotizzando che la pandemia svanisca nella seconda metà del 2020, il Fondo Monetario Internazionale prevede per il 2021 un Pil in crescita del 5,8%. Tuttavia, se il lockdown dovesse prolungarsi ulteriormente, la contrazione dell’economia mondiale sarebbe di gran lunga peggiore. “Se la pandemia non si diraderà nella seconda parte dell’anno, il Pil mondiale rischierà di scendere di un altro 3%”, spiega Gopinath.
“Mentre una sua prosecuzione nel 2021 potrebbe determinare un ulteriore calo dell’8%”, prosegue il capo economista del Fondo Monetario Internazionale. “I Paesi devono continuare a investire sui loro sistemi sanitari. Mentre l’economia è ferma, la politica deve anche assicurarsi che la popolazione sia in grado di centrare i propri bisogni e le imprese possano ripartire una volta passata la fase acuta della pandemia. Le ampie, tempestive e mirate politiche di bilancio e monetarie già prese sono state ancora di salvezza per le famiglie e le imprese. Questo sostegno deve continuare durante la fase del contenimento per minimizzare le cicatrici che potrebbero emergere dai deboli investimenti e dalle perdite di posti di lavoro”, sottolinea Gopinath.
L’impatto sull’economia italiana
Parlando dell’impatto del coronavirus sull’economia italiana, il Fondo Monetario Internazionale stima una contrazione del Pil del 9,1% nel corso del 2020, seguita da una ripresa nel 2020 (+4,8%). Rispetto a gennaio 2020, le previsioni sul Paese sono state riviste al ribasso del 9,6%, mentre quelle per il 2021 sono state alzate del 4,1%. Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, che rispetto al 10% del 2019 è salito al 12,7% attuale, per il 2021 il Fmi stima un calo al 10,5%.