Cresce l’attesa per il primo bilancio economico dopo lo scoppio della pandemia da coronavirus. I dati pubblicati dall’Istat mostrano un calo del 4,7% del Pil rispetto al trimestre precedente. Un fattore allarmante, che riporta in primo piano le polemiche legate alla ripresa delle attività produttive e lavorative. Riusciremo a rialzarci? Se sì, quando?
“La flessione del Pil è di un’entità mai registrata dall’inizio del periodo di osservazione dell’attuale serie storica che ha inizio nel primo trimestre del 1995”, ha affermato in una nota l’Istituto. Le misure di contenimento attuate dal governo per arginare l’emergenza sanitaria hanno indotto eccezionali effetti economici, che hanno portato a registrare, ad oggi, un Pil così basso per il primo trimestre del 2020. La motivazione, aggiunge l’Istat, “è la diminuzione del valore aggiunto in tutte le principali componenti produttive”.
Coronavirus, il mercato del lavoro italiano
Una piccola nota positiva, invece, riguarda il mercato del lavoro e la disoccupazione. “A marzo 2020, nonostante l’emergenza COVID-19, l’occupazione ha registrato una sostanziale tenuta, anche per effetto dei decreti di sostegno all’occupazione e ai lavoratori per la difesa del lavoro e del redditi”, conferma l’Istat. Seppur quindi molto alto, il tasso di disoccupazione italiano è sceso all’8,4% per il mese di marzo.
I disoccupati tra gli uomini sono calati a -169mila mentre per le donne si sfiorano i -98mila.
Inflazione pari a zero e “carrello della spesa” al +2,6%
E’ sempre l’Istat a fornire i dati inerenti all’inflazione e ai prezzi del carrello della spesa in Italia, indice che raggruppa i prezzi dei beni alimentari e quelli inerenti alla cura della casa e della persona. Un rialzo mensile del 2,6 % a fronte di un’inflazione a zero per il mese di aprile. Un gap tra i due dati che non è mai stato così alto da quando sono disponibili le stime dell’Istituto sul confronto dei dati.