(Napoli). Sono entrati a piccoli gruppi, a partire dalle 8 di questa mattina, gli operai dello stabilimento Whirlpool di via Argine a Napoli. Lo hanno fatto, in epoca di Coronavirus, solo dopo la misurazione della temperatura da parte di un addetto alla sicurezza.
Formazione contro il Coronavirus
Oggi, in fabbrica, è giornata di formazione. Ma da lunedì di nuovo tutti alla catena di montaggio. Una situazione che, con la pandemia da Coronavirus ancora in corso, ha generato un diffuso malcontento. Lo conferma Vincenzo Di Bello, RSU Fiom dello stabilimento napoletano: “Gli operai non hanno preso benissimo questo rientro anticipato in fabbrica. Abbiamo così deciso di istituire almeno un momento di formazione, per tentare di aumentare il più possibile i livelli di sicurezza“.
L’intento della rappresentanza sindacale è quello di prendere tutti i provvedimenti possibili contro il Coronavirus: “Oggi saranno distribuiti i kit di sicurezza e sarà illustrato a tutti gli operai come dovranno comportarsi e come dovranno utilizzare i dispositivi di sicurezza. Gli operai, ovviamente, saranno suddivisi in gruppi“.
L’apprensione degli operai
Inevitabilmente, però, il Coronavirus continua a fare paura. Spiega Di Bello: “La maggior parte degli operai è ancora preoccupata. Bisogna comprendere che in televisione girano ancora immagini di morti e quindi è normale essere preoccupati“.
La sensazione che si respira alla Whirlpool di Napoli è che nonostante l’emergenza sanitaria da Coronavirus continuino a prevalere gli interessi legati al profitto. Il rappresentante sindacale non ci gira intorno: “La cosa che più amareggia gli operai? È il fatto che da un lato il Governo dice che il 4 maggio si riapre, dall’altro dall’azienda proseguono per la loro via. Questo è un risultato che ci fa capire che l’economia viene messa sempre al primo posto. Anche rispetto alle leggi. Questo è il pensiero che gli operai condividono e poi trasmettono a noi“.