Previsto per la prima volta dal decreto-legge 146 del 21 ottobre 2021, il congedo parentale per i genitori con figli positivi, in quarantena come “contatto stretto” o costretti alla dad per la chiusura della propria classe o dell’intera scuola, è divenuto importante per le famiglie italiane, soprattutto alla luce del rialzo dei contagi da Covid-19 delle ultime settimane.
Il governo, in questo senso, ha deciso di prorogare la misura fino al termine dell’attuale stato di emergenza, previsto per il 31 marzo. Non tutte le famiglie, però, sono al corrente di questa importante possibilità. Vediamo insieme, in questa breve guida pratica, in cosa consiste il beneficio, chi può farne richiesta e come deve muoversi a livello burocratico-amministrativo.
Congedo parentale per dad, cos’è
La misura prevede un’indennità del 50% della retribuzione o del reddito, a seconda della categoria lavorativa. Possono farne richiesta all’Inps i genitori di figli che non abbiano compiuto il 14esimo anno d’età, costretti alla dad per positività al Covid, quarantena da contatto o perché la loro classe (o tutta la scuola) è chiusa causa Covid. Non ci sono limiti d’età per i figli con grave disabilità certificata.
Per i figli tra i 14 e i 16 anni è possibile richiedere invece l’astensione da lavoro senza retribuzione, con la garanzia della conservazione del posto di lavoro stesso. Questa richiesta in particolare va presentata direttamente al datore di lavoro e non all’Istituto di previdenza sociale.
Come fare domanda (guida per i lavoratori dipendenti)
Possono concorrere all’ottenimento del beneficio i lavoratori dipendenti, sia pubblici sia privati. Ma anche autonomi e iscritti alla Gestione separata, che in questo senso attendono ulteriori conferme sulla modalità di richiesta. Anche i lavoratori affidatari o collocatari possono usufruire della misura.
La domanda va inviata all’Inps esclusivamente in modalità telematica. Tre le diverse strade per inoltrare la richiesta:
- Con SPID di II livello o superiore, Carta d’identità elettronica (CIE) o Carta nazionale dei servizi (CNS): nella sezione dedicata sul sito internet dell’Inps;
- Chiamando il numero verde 803 164 (da rete fissa) o lo 06 164 164 (da rete mobile, si applicano le tariffe dei singoli gestori);
- Grazie ai servizi di un istituto di patronato.
Autonomi e Gestione separata attendono le indicazioni dell’Inps
L’Istituto di previdenza sociale ha inoltre preannunciato un ulteriore messaggio di chiarimento riguardante i lavoratori autonomi e quelli iscritti alla Gestione separata. Lo scorso 8 gennaio, infatti, l’Inps ha comunicato che “all’esito del rilascio degli aggiornamenti in corso sulla relativa procedura, saranno comunicate le modalità per la presentazione delle domande di ‘Congedo parentale SARS CoV-2’ per genitori lavoratrici e lavoratori autonomi iscritti all’Inps e per quelli iscritti alla Gestione separata”.
La Fondazione studi dei Consulenti del lavoro, interpellata dal Sole 24 Ore sul tema, ha comunque ricordato che gli autonomi e i lavoratori iscritti alla Gestione separata possono già fruire dei congedi e potranno presentare domanda formale una volta chiarite le modalità anche per periodi precedenti alla domanda stessa. Naturalmente, il periodo deve rientrare nell’arco di tempo coperto dalla normativa.