Commissione Ue, messaggio a Italia: “Con debito alto, spese siano basse”

La Commissione Ue in conferenza stampa inquadra le prospettive dell’Unione in una fase decisiva per passare alla fase attuativa di Next Generation EU, l’atteso Recovery Plan sulla base del quale si punta a rilanciare l’economia del Continente. E molta attenzione è riservata anche all’Italia, come confermato anche dalle parole del commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni.

Commissione Ue: la raccomandazione all’Italia

La Commissione Ue raccomanda infatti all’Italia per il 2022 di “utilizzare il Recovery Plan per finanziare investimenti aggiuntivi a sostegno della ripresa, mentre conduce politiche di bilancio prudenti“. La vera preoccupazione sul nostro Paese è però un’altra. La richiesta è infatti quella di “limitare la crescita della spesa corrente finanziata a livello nazionale“.

L’Italia è quindi chiamata dalla Commissione Ue a “perseguire una politica che punti ad avere una posizione prudente nel medio termine ed assicuri la sostenibilità“. Il tutto, chiaramente, “quando le condizioni economiche lo consentiranno“. Allo stesso tempo, però, il nostro Paese dovrà “aumentare gli investimenti per rafforzare il potenziale di crescita“.

Gentiloni: “Priorità a investimenti pubblici e privati”

Del resto, secondo la Commissione Ue, l’Italia resta, assieme a Cipro e Grecia, tra i Paesi con squilibri macroeconomici “eccessivi. I motivi sono presto spiegati: “Le vulnerabilità sono legate ad alto debito e una protratta dinamica di bassa produttività“. Quest’ultima, legata a un basso livello di occupazione, “danneggia la crescita potenziale che limita lo spazio per la riduzione del debito“.

Dello stesso avviso rispetto alla Commissione Ue è Paolo Gentiloni. “Nel 2022 le politiche dovrebbero diventare più differenziate. Gli Stati membri dovrebbero dare la priorità a politiche che aumentino gli investimenti pubblici e privati. E quelli con alto debito dovrebbero limitare la crescita della spesa corrente. Perché una cosa è se la spesa pubblica è usata per le spese correnti. Un’altra se è usata per investire in ricerca, istruzione e infrastrutture pubbliche“, ha sottolineato il commissario Ue all’Economia.

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