Come riportato da fonti di Palazzo Chigi, citate dall’Ansa, il Consiglio dei ministri ha approvato il Documento di economia e finanza (Def) e uno scostamento di bilancio da 40 miliardi. Non è mancato, inoltre, il via libera a una linea di finanziamento complementare al Recovery Plan da circa 30 miliardi. L’obiettivo di quest’ultima è dare una spinta aggiuntiva all’economia e a riportare il deficit sotto il 3% nel 2025. Il Def e la nuova richiesta di extra indebitamento saranno inviate al Parlamento per l’autorizzazione.
Il rapporto deficit/Pil
Le fonti di Palazzo Chigi hanno anche spiegato che il rapporto deficit/Pil è stimato all’11,8% nel 2021, “un livello molto elevato dovuto alle misure di sostegno all’economia e alla caduta del Pil”. Nel corso dell’anno il Prodotto interno lordo dovrebbe crescere fino al 4,5% (in autunno era stato fissato l’obiettivo del +6%). Nel 2022, invece, si prevede una crescita del Pil al 4,8% e a cui dovrebbe seguire una discesa al 2,6%, nel 2023, e all’1,8% nel 2024. Si tratterebbe di “tassi di incremento mai sperimentati nell’ultimo decennio”. “Il rapporto deficit/Pil scenderà al 5,9% nel 2022, al 4,3% nel 2023 e al 3,4% nel 2024. A partire dal 2025 tornerò a scendere sotto il 3%”.
La bozza del Def
Come spiega il ministro dell’Economia, Daniele Franco, nella premessa al Def “il nuovo provvedimento avrà come destinatario principale i lavoratori autonomi e le imprese e concentrerà le risorse sul rafforzamento della resilienza delle aziende più impattate dalle chiusure, la disponibilità di credito e la patrimonializzazione. Si darà la priorità alla celerità degli interventi, pur salvaguardandone l’equità e l’efficacia”. Le considerazioni del ministro sono contenute in una bozza del documento. Il decreto “vedrà la luce entro fine aprile” e utilizzerà i “40 miliardi” del nuovo scostamento. Franco sottolinea che “il perimetro del Pnrr sarà di 222 miliardi, di cui 169 aggiuntivi rispetto alla programmazione esistente”. Il ministro ha specificato che il Piano potrà contare anche su fondi nazionali.
Le altre risorse
A queste risorse si aggiungeranno 15 miliardi provenienti dalle altre componenti del Next Generation Eu, come il React Eu. Il totale, dunque, dovrebbe essere di 237 miliardi. “Si tratta – scrive Franco – di un piano di rilancio, di uno shock positivo agli investimenti pubblici e incentivi agli investimenti privati, a ricerca e sviluppo, a digitalizzazione e innovazione, senza precedenti nella storia recente“. Lo scenario tendenziale del Def “si basa sull’aspettativa che dopo la prossima estate le misure di contrasto all’epidemia da Covid-19 avranno un impatto moderato e decrescente nel tempo sulle attività economiche“, si legge ancora in una bozza del documento, che prevede il raggiungimento dell’80% della popolazione vaccinata al massimo entro ottobre, e “sviluppi positivi” sul fronte delle terapie da anticorpi monoclonali.