Secondo una ricerca di Anseb, i dipendenti percepiscono i buoni pasto come un diritto. Confermata l’importanza e l’aiuto per i lavoratori.
Il buono pasto si sta affermando sempre di più come un elemento fondamentale del welfare aziendale, trasformandosi in ciò che molti dipendenti considerano ormai un vero e proprio ‘diritto’. Questa la sintesi emersa dalla ricerca “L’impatto sociale ed economico dei buoni pasto”, promossa da Anseb in collaborazione con Altis Graduate School of Sustainable Management dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
La ricerca ha coinvolto le principali aziende del settore dei buoni pasto in Italia, coprendo circa il 90% del mercato. I risultati presentati evidenziano l’importanza crescente di questo strumento non solo per i lavoratori delle piccole-medie imprese ma anche per quelli delle grandi aziende. Matteo Orlandini, presidente Anseb, ha sottolineato come i buoni pasto rappresentino una risposta agile e innovativa alle esigenze dei dipendenti e dei liberi professionisti, contribuendo significativamente alla tutela del loro potere d’acquisto.
Marco Grazzi ha ricordato come il contesto economico italiano sia caratterizzato da redditi da lavoro stazionari e da un aumento della spesa alimentare dovuto all’inflazione. In questo scenario, i buoni pasto emergono come uno strumento capace di mitigare gli effetti della compressione del potere d’acquisto delle famiglie.
Luca Pesenti ha messo in luce la soddisfazione degli utilizzatori dei buoni pasti, evidenziando come questi siano diventati un elemento chiave delle politiche di “total compensation” delle aziende italiane. La ricerca mostra una soddisfazione significativa tra i lavoratori dipendenti che li utilizzano, confermando l’importanza di questi strumenti nel panorama del welfare aziendale italiano.
Dall’analisi emerge anche un trend positivo per le imprese associate ad Anseb: la profittabilità è migliorata negli ultimi dieci anni. Il buono pasto si rivela quindi non solo vantaggioso per i lavoratori ma anche per le stesse imprese che lo offrono.
La ricerca indica che il 66% dei partecipanti utilizza i buoni pasti per coprire tra il 50 e l’80% del costo di un pasto. Inoltre, emerge una percezione positiva nei confronti dell’utilizzo digitale (card e app) sia tra gli utenti (soprattutto under 35) sia tra gli esercenti. Questi ultimi vedono nel buono pasti uno strumentico efficace per aumentare la clientela.
Il ruolo dei buoni pasti nel sistema welfare aziendale italiano è sempre più rilevante: non solo vengono considerati dai dipendenti quasi come un diritto acquisito ma rappresentano anche uno strumentico strategico importante per le imprese nell’attrarre e mantenere la clientela. La loro efficacia nel contrastare gli effetti dell’inflazione sul potere d’acquisto rende evidente quanto siano diventati indispensabili nella realtà socio-economica italiana attuale.
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