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Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha le idee molto chiaro a proposito dell’istituzione del bonus vacanze per stimolare il turismo in Italia nella Fase 2. “Intanto bisognerà vedere quando il bonus vacanze arriverà: come è negoziabile, se è facilmente scambiabile e se verrà accettato da tutti coloro che gestiscono strutture turistiche. La somma è molto piccola, quindi non so quale vacanza una persona si possa pagare con 150 euro. Serve più che altro come stimolo, come incentivo. Tant’è vero che noi consigliamo agli operatori turistici di aumentare il valore di questo bonus”, afferma Rienzi. “Per attirare il cliente, vincendo la paura, si può promettere un omaggio come una birra o una colazione in più, per esempio. Spero sia utilizzabile anche per pagare la spiaggia, un pranzo o una cena di una famiglia; perché altrimenti questi soldi non serviranno. Tutto quello che non si capisce è negativo: se non so come potere utilizzare questo stimolo alla vacanza, non mi piace. Ma bisogna avere un attimo di pazienza”.
Rimborsi, Codacons: “Class action ipotesi possibile”
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Oltre al bonus vacanze, il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, esprime la sua opinione anche a proposito di una possibile class action di chi chiede un rimborso per dei biglietti di cui non ha potuto usufruire a causa del lockdown. “Chi ha comprato dei biglietti o dei pacchetti turistici e non li ha potuti utilizzare deve avere sicuramente indietro i soldi. Se vuole, però, gli si può offrire qualcosa in più del valore con un voucher, al posto dei soldi. Se io avevo prenotato un viaggio per andare a una laurea o a un matrimonio e questi si sono già svolti, il voucher non mi serve più a niente”. Poi l’annuncio: “Se questo non succederà, non è poi così impensabile che tutti quelli che lamentano la mancata restituzione dei soldi facciano una class action”.
“Si abbassino i prezzi per stimolare consumi”
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“Il caffè è arrivato a costare 1,50-1,70 euro quando dal Brasile arriva sempre allo stesso prezzo. È un’assurda speculazione, i commercianti devono capire che non possono recuperare i mancati incassi sulle spalle dei consumatori che a loro volta non hanno preso gli stipendi, ma devono chiedere aiuti allo Stato. Anzi devono abbassare i prezzi per stimolare i consumi”. Così ha poi concluso il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, a proposito dell’aumento dei prezzi in alcuni esercizi dopo le riaperture.