Con la legge di bilancio per il 2022 ovvero la legge n.234 del 30 dicembre 2021, il Parlamento italiano ha disposto la continuazione del bonus cucine fino al 2024, applicando solo dei piccoli correttivi. Si tratta di sottili modifiche che non eliminano la bontà della misura, finalizzata all’acquisto di nuovi arredi e, laddove necessaria, alla sostituzione dei vecchi elettrodomestici, oramai poco efficienti nella routine quotidiana.
Il bonus 2022 punta a essere un sostegno concreto per chi si trovasse in fase di ristrutturazione della prima o della seconda casa, con l’intenzione di predisporre magari l’inserimento di una cucina moderna e polifunzionale. La creazione, quindi, di uno spazio più grande o meglio organizzato in cui dare libero sfogo ai fornelli ma che sia, al tempo stesso, capace di dare calore ed accoglienza verso gli ospiti.
Se si nutrono ancora delle forti perplessità, per quanto riguarda la scelta dei giusti elementi di questo ambiente, è possibile, ad esempio, scoprire il catalogo di cucine di Euronics, ricco di soluzioni compatibili con il citato bonus cucine 2022.
Viste le pregevoli finalità di questa molto utile agevolazione fiscale, è tempo di fare luce su cosa sia davvero il bonus cucine 2022 e sulla platea dei possibili beneficiari. Temi che, nonostante il riconoscimento della loro primaria importanza, a volte non sono sempre immediatamente chiari.
Il bonus cucine, detto anche bonus arredo, si sostanzia in una detrazione IRPEF pari al 50% della spesa relativa all’acquisto dei moderni complementi d’arredo e dei gradi elettrodomestici.
Con esplicito riferimento ai grandi elettrodomestici (ai forni, ai frigoriferi, alle lavastoviglie, ecc.), la legge di bilancio specifica che la loro classe energetica non può risultare inferiore al grado A+. Il beneficio massimo per singola unità abitativa passa dai 16.000 euro dell’anno scorso ai 10.000 euro stanziati per il 2022.
L’Agenzia delle Entrate, in una delle sue circolari sul tema, ha fatto già sapere che: «il contribuente, eseguente dei lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari, avrà diritto al corrispondente numero di agevolazioni, in quanto queste ultime restano parametrate all’importo di spesa per ciascuna unità abitativa».
Pur variando la soglia massima dell’incentivo, resta comunque essenziale l’avvio di alcuni lavori di ristrutturazione, anche se di modesta entità. Per essere più chiari, ai fini del riconoscimento della detrazione fiscale, la data di inizio dei lavori deve risultare antecedente alla data d’acquisto dei complementi d’arredo e dei grandi elettrodomestici.
Tra le questioni ancora dibattute, riferite al bonus arredo 2022, c’è la categoria dei soggetti beneficiari. Date le informazioni spesso confuse in materia, sembra opportuno fare il punto della situazione.
La legge di bilancio per il 2022 riferisce che: «possono usufruire del bonus mobili 2022: i proprietari di un immobile oggetto di ristrutturazione che effettuino la loro contribuzione in Italia, i titolari di diritti reali o personali di godimento sull’immobile in fase di restyling, i nudi proprietari, i locatari o i comodatari e tutti quei soggetti titolari di diritti reali di godimento (l’usufrutto, l’uso, l’abitazione o la superficie)».
La procedura di riconoscimento dell’incentivo ha inizio presentando domanda in fase di dichiarazione dei redditi, con la presentazione del modello 730 o del modello Unico.
Alla domanda di riconoscimento dell’agevolazione fiscale, andranno allegate alla domanda le attestazioni di pagamento e le fatture d’acquisto dei beni, dalle quali dovranno emergere in maniera chiara la quantità, la qualità e la natura dei beni o dei servizi acquistati. Stesso discorso si applica anche agli scontrini dai quali dovrà sempre trasparire il codice fiscale dell’acquirente e la tipologia dei beni pagati.
L’altro importante passaggio, per il riconoscimento dell’incentivo, resta l’invio della comunicazione ENEA, mettendo per iscritto tutti gli acquisti effettuati, entro 90 giorni dalla fine degli interventi di ristrutturazione.
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