Si è molto parlato in queste settimane del fatidico Bonus 200 euro, garantito dal decreto Aiuti a una lunga serie di pensionati e lavoratori. In particolare ai dipendenti, per i quali sarebbero state sufficienti determinate caratteristiche reddituali per vederselo erogare in automatico. Nel frattempo, però, è emerso un cavillo che dimostrerebbe che la situazione non è esattamente così.
Il primo via libera alla misura era arrivato lunedì 2 maggio, e prevedeva che il Bonus 200 euro andasse a chi in Italia percepisce un reddito uguale o inferiore a 35 mila euro all’anno. Destinato inizialmente ai soli lavoratori dipendenti, pensionati e disoccupati, l’elenco vide nel tempo aggiungersi lavoratori stagionali, lavoratori domestici, colf e anche percettori di reddito di cittadinanza. Ognuno di essi riceverà la cifra automaticamente (senza quindi presentare alcuna domanda) nei propri conti in banca nel mese di luglio 2022. Ora, però, questo fondamentale punto sembra cambiato in maniera radicale. Capiamo in che modo.
Ebbene, leggendo con attenzione l’articolo 31 del decreto n. 50 del 2022 (ossia il fatidico decreto Aiuti) è emerso che in effetti l’erogazione del Bonus 200 euro non è automatica. Lo ha scoperto la Fondazione studi dei Consulenti del lavoro, che ha evidenziato il punto nel documento legislativo che rende necessaria una specifica iniziativa dei lavoratori dipendenti.
L’articolo 31 spiega infatti che “tale indennità è riconosciuta in via automatica dal datore di lavoro nel cedolino di luglio previa dichiarazione del lavoratore di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18“. Quindi non è vero che i lavoratori dipendenti riceveranno il Bonus 200 euro automaticamente nella busta paga di luglio. Dovranno prima consegnare al proprio titolare una specifica dichiarazione. In essa confermano che la loro famiglia non beneficia già dell’incentivo grazie al reddito o la pensione di cittadinanza.
In qualsiasi caso, infatti, il Bonus 200 euro può essere erogato una sola volta. Anche nel caso in cui il cittadino interessato abbia in atto più di un rapporto di lavoro. Era questo uno dei nodi di cui si era discusso nelle passate settimane, e a quanto pare è stato sciolto. Fondamentale però esserne a conoscenza, come sottolinea chiaramente la Fondazione studi dei Consulenti del lavoro. Senza tale dichiarazione, infatti, il datore di lavoro non potrà erogare incentivi di nessun tipo.
Questo cavillo esiste in realtà per snellire l’operazione, smarcando le aziende e i datori di lavoro dalla responsabilità di verificare che l’indennizzo vada a chi realmente ne ha diritto. Resta il fatto che la platea dei beneficiari del Bonus 200 euro (attualmente circa 31,5 milioni di cittadini) dovrà compilare un documento per ottenere la cifra che gli spetta. Il tutto dopo oltre un mese in cui si era parlato di procedura completamente automatica. Ad ogni modo la Fondazione studi dei Consulenti del lavoro ha preparato un facsimile del documento necessario, scaricabile dal sito del ‘Corriere della Sera’.
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