I prezzi al rialzo di benzina e diesel non sembrano ancora aver toccato il proprio picco, pur avendo raggiunto cifre decisamente alte. E, per certi versi, impressionanti. Tanto che, secondo Assoutenti, potrebbero presentare importanti conseguenze anche in vista del Natale.
Attualmente, come rileva il Mise, il prezzo medio della benzina a livello nazionale ha raggiunto quota 1.749 euro al litro. Quello del gasolio, invece, è a 1.613. A metà luglio erano, rispettivamente, 1.649 (un record negativo dal novembre 2018) e 1.508. A inizio giugno 1.599 e 1.458, quando già fu lanciato l’allarme. Che ora rischia di presentare, letteralmente, il conto. Con strascichi anche sulle festività invernali.
“Siamo in presenza di una vera e propria emergenza“, ha voluto sottolineare Furio Truzzi, presidente di Assoutenti. E nelle sue parole, riportate da ‘Adnkronos’, emergono tutti i motivi per cui il problema non può più essere sottovalutato. “Gli incrementi dei listini dei carburanti hanno effetti negativi sull’intero sistema economico. Oltre ad aggravare la spesa degli italiani per i rifornimenti, il caro-benzina determina maggiori costi in capo a industrie e imprese, causa aumenti dei prezzi al dettaglio e ha ripercussioni sull’inflazione“.
Ciò che Assoutenti chiede, quindi, è che l’esecutivo guidato da Mario Draghi prenda provvedimenti. “Famiglie e attività produttive sono schiacciate dall’escalation dei prezzi di benzina e gasolio – ha evidenziato Truzzi –. Ed è necessario un intervento del Governo. Perché, senza misure per contenere la crescita dei prezzi, il potere d’acquisto dei cittadini subirà un duro contraccolpo e le conseguenze si faranno sentire direttamente sui consumi di Natale“.
In altre parole, il salasso di questi mesi per rifornirsi di benzina o diesel potrebbe costringere molti italiani a un Natale più povero. Perché i soldi destinati alle feste sono serviti a rifornirsi di carburante durante l’anno. “I consumi potrebbero subire un drastico taglio“, ha detto con chiarezza il presidente di Assoutenti. Che ha anche proposto una soluzione: “È necessario intervenire sulla tassazione che vige sui carburanti, tagliando Iva e accise. In questo modo si potrebbe contenere la crescita dei listini. Ma anche limitare gli effetti indiretti del caro-benzina sui prezzi dei prodotti trasportati e sui costi per industria e imprese“.
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