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CULTURA

Vietare gli smartphone e i tablet nelle scuole è davvero utile?

Valditara invita a un utilizzo più responsabile e limitato dei cellulari mentre si sta in classe. L’utilizzo eccessivo di dispositivi elettronici da parte degli studenti durante le ore di lezione incide negativamente sull’apprendimento e alimenta la tensione tra studenti e docenti. Il Ministro dell’istruzione e del merito spiega che “difendere il corpo docente significa difendere il principio di delega e di autorità che è l’architrave non solo del sistema scolastico ma anche del sistema democratico. Educare significa responsabilizzare e responsabilizzare, a scuola, significa insegnare, a casa, ai propri figli, che un insegnante che prende una decisione va rispettato, che un dirigente scolastico che fa una scelta va tutelato”.

In precedenza, gli studenti erano distratti da altre cose oltre ai telefoni cellulari. Potrebbero guardare fuori dalla finestra, fissare il soffitto o occuparsi di altre questioni, quando l’insegnamento non attira la loro attenzione. Se avessimo avuto dati sulla frequenza con cui gli studenti in precedenza si dedicavano a queste micro-distrazioni, credo che vedremmo che il grado di distrazione corrisponde a quello rappresentato dai telefoni cellulari oggi“, afferma il professor David Dreyer Lassen, che fa parte di una ricerca sui benefici del divieto.

Le dichiarazioni del ministro Valditara

Valditara sottolinea l’importanza di responsabilizzare gli studenti e propone un inasprimento del voto in condotta e il divieto di cellulari a scuola. Il ministro ha dichiarato: “Nelle prossime linee guida del ministero, vi sarà un passo in più: il cellulare verrà di fatto vietato alle scuole dell’infanzia, alle elementari e alle medie anche per scopi didattici. E alle elementari e alle medie verrà suggerito di evitare l’uso del tablet. Sia per questioni di didattica, naturalmente, sia perché spesso l’utilizzo in proprio di smartphone e tablet diventa nel rapporto tra studenti e docenti un elemento di tensione, che in alcuni casi porta anche all’aggressione del personale scolastico. Meno distrazioni, più responsabilità, più delega”.

Cellulare | pixabay – Newbsy.it

“Nelle nuove ‘Linee guida sulla educazione alla cittadinanza’ di prossima pubblicazione, in coerenza con quanto sta emergendo da diversi studi anche internazionali, è sconsigliato l’utilizzo anche a fini didattici dello smartphone dalle scuole d’infanzia alle scuole secondarie di primo grado. Per le scuole primarie è raccomandato invece l’utilizzo del tablet esclusivamente per finalità didattiche”, ha chiarito Valditara. Il ministro critica poi l’atteggiamento di alcuni genitori che difendono i figli a costo di scontrarsi con gli insegnanti e di mettere in discussione il loro operato: “Sono come sindacalisti dei figli“.

L’interesse delle studentesse e degli studenti, che noi dobbiamo tutelare, è stare in classe per imparare – ha spiegato Valditara –. Distrarsi con i cellulari non permette di seguire le lezioni in modo proficuo ed è inoltre una mancanza di rispetto verso la figura del docente, a cui è prioritario restituire autorevolezza”. L’utilizzo dei cellulari e di altri dispositivi elettronici deve essere sempre autorizzato dal docente. Il Ministro: “Spenti o raccolti in una cassettina fuori dall’aula”.

Vietare l’utilizzo degli smartphone è davvero utile?

Sono tanti i Paesi che hanno sperimentato il divieto dei cellulari a scuola per gli studenti. Alcuni esperti di Harvard sostengono, però, che gli insegnanti dovrebbero prendere in considerazione l’idea di imparare a insegnare con la tecnologia invece che contro di essa. Questo soprattutto perché durante la pandemia molti giovani si sono abituati, partecipando alle lezioni da casa, a utilizzare il cellulare durante le ore di studio e per questo motivo non è così semplice oggi privarli della connessione. “Penso che sia stato difficile rompere l’abitudine“, ha detto Victor Pereira, docente di educazione e copresidente del Teaching and Teaching Leadership Program presso la Graduate School of Education.

Ma cosa dicono i dati rispetto all’utilità del divieto degli smartphone nelle scuole? Gli studi dimostrano che consentire l’uso dei telefoni in classe ha un impatto negativo sulle votazioni dei compiti e sul mantenimento dell’apprendimento a lungo termine. Le ricerche dimostrano che i cellulari distraggono e influiscono negativamente sui tempi di reazione, sulle prestazioni e sulla capacità cognitiva. Michael Rich , professore associato di pediatria alla Harvard Medical School e professore associato di scienze sociali e comportamentali alla Harvard TH Chan School of Public Health, afferma che gli studenti “non possono assorbire in modo significativo le informazioni e allo stesso tempo mandare SMS, scorrere o guardare video di YouTube”. “Il cervello umano è incapace di pensare più di una cosa alla volta“, ha detto. “E quindi quello che consideriamo multitasking è in realtà un rapido cambio di attività“.

Giuliana Presti

Laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l'Università di Parma. Scrivo di cinema, cultura e attualità e amo la fotografia e la buona musica.

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