Una straordinaria statua di Hermes è stata scoperta nell’antica città di Aspendos, in Turchia, arricchendo il già vasto patrimonio archeologico della regione.
Un’imponente scoperta archeologica ha sorpreso la comunità scientifica e non solo, con il rinvenimento di una straordinaria statua di Hermes nell’antica città di Aspendos, una località storica che continua a rivelarsi una miniera di tesori. Questo ritrovamento è avvenuto nel contesto di scavi archeologici che hanno avuto luogo vicino alla monumentale fontana conosciuta come Nymphaeum, un’opera architettonica di grande rilevanza storica e culturale. La città di Aspendos, situata nei pressi di Antalya, nel sud della Turchia, è già famosa per il suo magnifico teatro romano, uno dei meglio conservati al mondo, ma questa nuova scoperta arricchisce ulteriormente il suo patrimonio archeologico.
La statua di Hermes, alta poco meno di due metri e realizzata in marmo pregiato, è stata rinvenuta in diversi frammenti, tutti in ottimo stato di conservazione. Questo è un aspetto particolarmente significativo, poiché il marmo ha una lunga durata e, nonostante l’usura del tempo, la qualità del materiale ha permesso che gran parte della scultura rimanesse intatta. Hermes, nella mitologia greca, è noto per essere il messaggero degli dei, nonché il protettore dei viaggiatori, dei commercianti e dei ladri, una figura complessa e affascinante che ha suscitato l’interesse di studiosi e appassionati di arte antica.
In Turchia c’è stata una scoperta culturale: ecco di cosa si tratta
La scoperta della statua non è avvenuta in isolamento; infatti, gli scavi hanno portato alla luce anche altre opere significative, tra cui:
- Teste di statue di Afrodite ed Eros
- Frammenti che si ritiene appartengano a divinità come Artemide e Nemesi
Questi ritrovamenti suggeriscono che la zona fosse un importante centro culturale e religioso nell’antichità, dove il culto di diverse divinità era praticato e celebrato. La presenza di Hermes, in particolare, potrebbe indicare che Aspendos fosse un crocevia di commerci e scambi, una città dove le idee e le culture si mescolavano, riflettendo la complessità della società dell’epoca.

La statua di Hermes presenta dettagli affascinanti e simbolici. Nella mano destra, il dio tiene un sacchetto per le monete, un chiaro riferimento alla sua associazione con il commercio e la prosperità. Dalla spalla sinistra pende un mantello, che termina in una mano che regge un scettro, simbolo di autorità e potere. Accanto a lui, un agnello seduto lo osserva, un elemento iconografico che potrebbe simboleggiare la sua protezione sui pastori e sul bestiame. Questi dettagli non solo arricchiscono la narrazione visiva della statua, ma offrono anche spunti di riflessione sulle funzioni religiose e sociali che Hermes svolgeva all’interno della comunità antica.
La datazione della statua è stata stimata tra il 150 e il 200 d.C., un periodo che coincide con l’apice della cultura romana in Asia Minore. Questo è un momento cruciale nella storia, in cui il sincretismo culturale era particolarmente evidente; diversi culti e tradizioni si mescolavano, creando un ambiente ricco di scambi e innovazioni artistiche. La presenza di divinità greche in un contesto romano evidenzia come le culture si influenzassero reciprocamente, dando vita a opere d’arte che riflettevano questa fusione.
Attualmente, la statua di Hermes è in fase di ricomposizione e successivamente sarà sottoposta a opere di restauro, un processo fondamentale per preservare l’integrità dell’opera per le generazioni future. Una volta completato il restauro, il pezzo sarà esposto al pubblico, permettendo a visitatori e studiosi di ammirare questa straordinaria testimonianza artistica. La valorizzazione del patrimonio archeologico, come nel caso di Aspendos, è sempre più riconosciuta come un elemento chiave per la promozione del turismo culturale in Turchia, un paese con una storia millenaria che continua a sorprendere.
La scoperta della statua di Hermes è un chiaro esempio di come l’archeologia possa continuare a rivelare storie dimenticate, permettendo di riscoprire e apprezzare il ricco passato di civiltà che hanno abitato queste terre. Mentre gli scavi continuano, ci si aspetta che emergano ulteriori reperti che possano fornire informazioni preziose sulla vita quotidiana, le credenze religiose e le dinamiche sociali delle popolazioni antiche di Aspendos e della regione circostante. La Turchia, con il suo vasto patrimonio archeologico, si conferma come un laboratorio vivente per la ricerca storica e culturale, dove il passato e il presente si intrecciano in un affascinante racconto di scoperte e conoscenze.