Fotografo di fama mondiale, testimone del dramma afghano, nonché autore di uno degli scatti più famosi di sempre, “La ragazza dagli occhi verdi“, Steve McCurry si è recato in Afghanistan più e più volte negli ultimi quarant’anni. Attraverso il suo obiettivo ha immortalato la violenza, i soprusi e la miseria che hanno schiacciato il popolo afghano. Da quando i talebani sono entrati a Kabul, il profilo del fotografo si è popolato di immagini. Fotografie scattate durante i suoi lunghi viaggi in Afghanistan, potenti, magnetiche e indimenticabili. McCurry ne ha raccolte alcune e, insieme ad altri fotografi pluripremiati, ha dato vita a un archivio straordinario per sostenere i centri di Emergency in Afghanistan.
Il costo di ogni stampa ammonta a 75 dollari e tutti i profitti delle vendite saranno devoluti ai centri dell’organizzazione fondata da Gino Strada. Serviranno a finanziare la formazione specialistica di infermieri e medici locali che andranno a curare migliaia di pazienti bisognosi in tutto il paese. Le stampe saranno disponibili fino al 15 settembre 2021, anche se, alla luce dei recenti fatti di Kabul, non si esclude un prolungamento dell’iniziativa.
Le istantanee di Steve McCurry ci raccontano le ferite di una terra segnata dalle guerre, i volti sciupati dai soprusi e delle violente repressioni sotto il regime talebano. Ma anche la bellezza struggente di un Afghanistan baciato da una luce calda, uno spiraglio di luce che squarcia l’oscurità in cui è sprofondata Kabul. Il volto di questo progetto per l’Afghanistan è rappresentato da uno scatto di McCurry dal titolo “Uomo in piedi in mezzo a uno stormo di colombe alla moschea di Hazrat“. La leggenda narra che le colombe siano di un bianco candido a causa della santità del santuario. “E che se una colomba con una macchiolina di colore vola dentro e rimane, anch’essa diventerà bianca come la neve“, racconta McCurry.
Ma, sfogliando l’archivio di Emergency, si possono scorgere i mille volti dell’Afghanistan. Ogni volta, raccontato da diverse prospettive, attraverso gli obiettivi di fotografi eccezionali, ognuno con uno sguardo unico e inconfondibile. Dalla fotografa azera Rena Effendi, al premio Pulitzer Lorenzo Tugnoli, alla iraniana Solmaz Daryani, sino a Matthieu Paley, fotografo della National Geographic. Ognuno di loro ci svela un lato in ombra della terra afghana, un dettaglio, un volto, un paesaggio, che ci raccontano la loro storia con la forza di una sola e potente immagine.
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