La guerra in Ucraina irrompe anche in campo artistico. Dopo aver inserito l’Italia nell’elenco dei “Paesi ostili”, la Russia passa al contrattacco sul piano culturale e chiede entro la fine del mese la restituzione di alcune opere artistiche in prestito a due musei milanesi.
La richiesta è infatti indirizzata al Palazzo Reale e alle Gallerie d’Italia di Milano. Nel primo è in corso la mostra ‘Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento Veneziano’, in programma dal 23 febbraio al 5 giugno prossimo. Alle Gallerie d’Italia si tiene invece l’esposizione ‘Grand Tour. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei’, realizzata in collaborazione con l’Ermitage di San Pietroburgo. Ed è stato proprio il museo russo a chiedere la restituzione delle opere in prestito tramite una lettera del suo direttore, Mikhail Borisovich Piotrovskij, citata dall’Ansa.
“In base alla decisione del ministero russo della Cultura, tutti i prestiti in essere devono essere restituiti dall’estero alla Russia”, si legge nella missiva inviata a Domenico Piraina, direttore di Palazzo Reale, e a Massimo Vitta Zelman, presidente di Skira editore. E, ricorda Piotrovskij, “l’Ermitage è un museo statale che dipende dal ministero della Cultura”.
Da qui la richiesta di riavere le opere prestate per la mostra su Tiziano, di cui il museo milanese dovrà predisporre l’imballaggio e la spedizione. “Il nostro agente di trasporto – continua la lettera – si occuperà di tutte le disposizioni necessarie. Capisco perfettamente che questa decisione vi creerà grande dispiacere ed inconvenienti e spero nella vostra comprensione”.
Fra le perdite più “dolorose” c’è sicuramente la ‘Giovane donna con cappello piumato’ di Tiziano, al centro della mostra milanese sul maestro veneziano, iniziata da appena due settimane. Non è da escludere, però, che le richieste di restituzioni si allarghino anche ad altre strutture museali italiane.
Basti pensare che a Palazzo Roverella di Rovigo il 26 febbraio ha debuttato la mostra ‘Kandinskij. L’Opera (1900-1940)’ con prestiti da varie collezioni, fra cui il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo. L’esposizione rischia dunque di arrivare al 26 giugno (ultimo giorno di programmazione) con delle defezioni.
Sulla decisione della Russia è intervenuto anche il ministro della Cultura italiano, Dario Franceschini. A margine della presentazione al Maxxi di Roma di una mostra sull’arte ucraina, ha detto che il “ministero non ha competenza in materia, sono due mostre organizzate dal Comune di Milano e dalle Gallerie d’Italia. Ma mi pare evidente che quando un proprietario chiede la restituzione delle proprie opere queste debbano essere restituite”.
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