L’attrice britannica Maggie Smith, una delle più grandi interpreti della sua generazione, è morta venerdì all’età di 89 anni. Smith, vincitrice di due Oscar, è stata amata e ammirata tanto per il suo lavoro nel cinema quanto per la sua lunga carriera teatrale.
Nel 1970 la Smith vinse l’Oscar come miglior attrice protagonista per il film “La strana voglia di Jean” e, nel 1979, come miglior attrice non protagonista per “California Suite”.
Negli anni Duemila, Smith ha ottenuto una nuova ondata di popolarità globale grazie ai suoi ruoli iconici come la professoressa Minerva McGranitt nella saga di Harry Potter e come la contessa Violet Crawley nella serie tv di successo Downton Abbey. La sua famiglia ha annunciato che Smith è deceduta serenamente in ospedale.
Maggie Smith ha affiancato la sua carriera cinematografica a una lunga e stimata esperienza teatrale, raccogliendo numerosi riconoscimenti. Oltre ai due Oscar, ha vinto quattro Emmy e il prestigioso Tony Award, uno dei massimi riconoscimenti per il teatro. È stata insignita di diverse onorificenze dalla Corona britannica, diventando Commendatrice dell’Ordine dell’Impero Britannico nel 1969 e successivamente Dama di Commenda dello stesso Ordine, titoli conferiti “per i suoi servizi all’arte drammatica”.
Nonostante il successo e i numerosi premi, Maggie Smith è sempre rimasta modesta riguardo ai suoi risultati. Come riportato dalla BBC nel suo necrologio, Smith ha semplicemente affermato che la sua carriera era nata dal desiderio di recitare, una passione che ha continuato a coltivare fino alla fine della sua vita.
Nata a Ilford, in Inghilterra, nel 1934, Maggie Smith era figlia di una professoressa di patologia all’Università di Oxford. Iniziò a recitare dopo essersi formata presso la scuola della Oxford Playhouse, uno dei teatri più prestigiosi della città, e nel 1959 entrò a far parte della celebre compagnia teatrale Old Vic a Londra. Questa esperienza contribuì a consolidare la sua reputazione come una delle più grandi interpreti di Shakespeare.
Il debutto televisivo di Maggie Smith risale al 1955, ma il suo primo ruolo da protagonista arrivò con il film “Senza domani” di Seth Holt, che attirò l’attenzione di molti registi. Nel 1965, la sua interpretazione di Desdemona in “Otello” le valse la prima candidatura all’Oscar come miglior attrice non protagonista, recitando accanto a Laurence Olivier.
Durante la sua lunga carriera, Maggie Smith ha recitato in numerosi film e produzioni teatrali. Tra i suoi ruoli più apprezzati spiccano quello in “In viaggio con la zia” (1972) e in “Camera con vista” (1985), dove interpretava Charlotte, dama di compagnia di Helena Bonham Carter, performance che le fece guadagnare il secondo Golden Globe come miglior attrice. Negli anni ’90, Steven Spielberg la scelse per interpretare Wendy adulta in “Hook – Capitan Uncino”, a fianco di Dustin Hoffman, Robin Williams e Julia Roberts. Nello stesso periodo, il suo ruolo di Madre Superiora nei film Sister Act (1992) e Sister Act 2 (1993) la rese un volto amato del cinema comico.
Nel 1999, Maggie Smith recitò in “Un tè con Mussolini” diretto da Franco Zeffirelli, uno dei più celebri registi italiani del Novecento. Tra le sue co-protagoniste figuravano attrici del calibro di Judi Dench, Cher e Lily Tomlin. Nel 2002, ricevette un’altra candidatura all’Oscar per il suo ruolo nel film Gosford Park, diretto da Robert Altman.
Tuttavia, le generazioni più giovani ricordano Maggie Smith soprattutto per i suoi ruoli iconici negli ultimi decenni. Ha interpretato la professoressa Minerva McGranitt negli otto film della saga di Harry Potter, portando avanti le riprese nonostante la diagnosi di cancro al seno. Più recentemente, ha riscosso enorme successo nella serie tv Downton Abbey, interpretando la contessa madre Violet Crawley, un ruolo che le ha fatto guadagnare un pubblico globale.
Nel 2015, Maggie Smith è tornata sul grande schermo con The Lady in the Van, un film basato sul memoir di Alan Bennett che racconta la vera storia di un’anziana donna che ha vissuto per 15 anni nel furgone parcheggiato nel cortile di Bennett.
Nonostante l’età, nel 2019 Maggie Smith è tornata a calcare le scene teatrali, dopo dodici anni di assenza, con la produzione di A German Life, in cui interpretava la segretaria di Joseph Goebbels, Brunhilde Pomsel. Nello stesso anno ha ripreso il ruolo di Lady Violet per il film di Downton Abbey, chiudendo così la sua carriera con una delle interpretazioni più amate dal pubblico.
Maggie Smith si sposò due volte. La prima nel 1967 con l’attore Robert Stephens, con cui ebbe due figli, gli attori Chris Larkin e Toby Stephens. Il secondo matrimonio, nel 1975, fu con il drammaturgo Beverley Cross.
Con la sua straordinaria carriera, i numerosi premi e riconoscimenti e la sua capacità di emozionare il pubblico su schermo e palcoscenico, Maggie Smith rimarrà per sempre una delle attrici più amate e rispettate del mondo dello spettacolo.
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