Il Louvre, il celebre museo parigino che ospita alcune delle opere d’arte più famose al mondo, tra cui la Gioconda di Leonardo Da Vinci, sta affrontando una crisi strutturale senza precedenti. L’allarme è stato lanciato dalla presidente Laurence Des Cars, la prima donna alla guida del museo in oltre 230 anni di storia, che ha inviato una lettera riservata al ministro della Cultura francese Rachida Dati, poi trapelata sulla stampa.
L’allarme del presidente del Louvre
Des Cars ha sottolineato che le infiltrazioni d’acqua, le variazioni di temperatura e il sovraffollamento stanno mettendo a rischio la conservazione delle opere d’arte. “C’è una proliferazione di danni negli spazi del museo, alcuni dei quali sono in pessime condizioni” ha scritto, aggiungendo che alcune sezioni “non sono più impermeabili, mentre altre subiscono notevoli variazioni di temperatura“.
La proposta della Lombardia
In risposta a questa situazione, l’assessora lombarda alla Cultura Francesca Caruso ha proposto di ospitare temporaneamente la Gioconda in Lombardia. “Non entriamo in merito alle precise osservazioni del presidente sullo stato del museo,” ha dichiarato, “ma accogliamo l’appello relativo alla ricerca di una collocazione diversa. Direi che, in attesa delle decisioni del governo francese in merito a spostamenti o ristrutturazioni, noi in Lombardia siamo ben lieti di ospitare questa opera che rappresenta al meglio l’arte e la cultura italiana ed è patrimonio dell’intera umanità.”
Caruso ha inoltre evidenziato che l’ospitalità della Gioconda avrebbe un significato ancora più forte in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. “Sarebbe il miglior modo per rendere fruibile questo splendore del genio italiano al grande pubblico che verrà in Lombardia e deciderà di visitare le opere di Leonardo Da Vinci in quello che amo chiamare ‘circuito vinciano’,” ha aggiunto.
Il precedente storico
Non sarebbe la prima volta che la Gioconda fa ritorno in Italia. Nel 1913 il dipinto fu rubato e una volta ritrovato, venne esposto per un giorno e mezzo alla Pinacoteca di Brera, attirando tantissimi visitatori. L’assessora Caruso ha ricordato che Milano ospita già altre importanti opere di Leonardo, come il Cenacolo Vinciano, il Codice Atlantico e le decorazioni nella Sala delle Asse del Castello Sforzesco.
Anche Natalia Strozzi, discendente di Monna Lisa Gherardini, che ispirò la Gioconda, ha accolto favorevolmente l’idea. “Permetterebbe a molte persone di poterla ammirare evitando di doversi spostare nella Villa Lumière,” ha dichiarato. Strozzi ha anche suggerito di accostare alla Gioconda del Louvre il quadro battezzato “Earlier Mona Lisa”, un ritratto di Monna Lisa più giovane e luminoso, oggi custodito a Zurigo.
Tuttavia, Strozzi ha anche sottolineato l’importanza di proteggere l’opera: “Deve essere il Museo del Louvre a farsi carico di una decisione così importante. Del resto, Leonardo da Vinci la vendette al re di Francia, quindi è giusto che rimanga a Parigi e non ritorni nel nostro Paese, come qualcuno auspica, quasi per rispettarne la volontà.”
La visita di Macron
Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che martedì prossimo si recherà di persona al Louvre per valutare la situazione e parlare con i responsabili del museo. “Il Louvre è un simbolo della Francia, è motivo di orgoglio francese. Sarebbe sbagliato decidere di non voler ascoltare e di non voler vedere i rischi che affliggono oggi il museo,” ha dichiarato un funzionario dell’entourage presidenziale.
Macron interverrà a pochi giorni dalla pubblicazione dei dettagli sulla crisi del museo, che necessita di almeno 500 milioni di euro per la manutenzione, il restauro e la riqualificazione delle sue strutture. La piramide di vetro, progettata da I. M. Pei, e la celebre Salle des États, che accoglie circa 20-30 mila visitatori al giorno per vedere la Gioconda, sono tra le aree più critiche.