Una bufera implacabile si è abbattuta su J.K. Rowling, accusata – ancora una volta – di aver postato un messaggio “transfobico” su Twitter. Bersaglio della scrittrice di Harry Potter sarebbe un nuovo provvedimento della polizia scozzese, che d’ora in avanti registrerà gli stupri in base all’identità di genere dell’aggressore. Una “misura assurda“, secondo J.K. Rowling, nota per le sue posizioni vicine al femminismo TERF, quindi trans-escludente. Ma di cosa si tratta esattamente? E per quale ragione la scrittrice di Harry Potter è di nuovo al centro delle polemiche?
Protagonista del tweet è un articolo del Sunday Times, in cui si legge che “la polizia scozzese registrerà gli stupri commessi da criminali con genitali maschili come commessi da una donna se l’aggressore si identifica come donna“. Ma la legge sullo stupro in discussione al parlamento scozzese non convince affatto la scrittrice britannica che lancia un messaggio provocatorio, a partire da una citazione di George Orwell dal romanzo capolavoro “1984”. A commento dell’articolo, J.K. Rowling ha scritto: “La Guerra è Pace. La Libertà è Schiavitù. L’Ignoranza è Forza. L’Individuo munito di pene che ti ha violentata è una donna“.
Il post, che ha ricevuto quasi centomila “like” su Twitter, ha provocato la reazione sdegnata di migliaia utenti. Tra questi, molti dei suoi stessi fan. Gli utenti dei social media non hanno, infatti, esitato a definire “transfobico” il messaggio della scrittrice al centro di innumerevoli polemiche già in passato. “Le uniche persone capaci di stupro e aggressione sessuale sono uomini? Definiresti lo stupro esclusivamente per penetrazione? La violenza sessuale è intrinsecamente maschile?” ha risposto la YouTuber Kat Blaque. “Per favore, smettila. Ti stiamo supplicando! È così doloroso per le persone. Per favore, smettila di causare dolore“, scrive un’altra fan su Twitter.
Il dibattito sulla corrispondenza tra sesso e genere esiste da decenni e ha dato vita al cosiddetto femminismo TERF, che significa “femminista radicale trans-escludente“. Registrato per la prima volta nel 2008, il termine originariamente si applicava alla minoranza di femministe che assumevano posizioni che altre femministe consideravano transfobiche. Tra queste: il rifiuto dell’affermazione che le donne trans siano donne, l’esclusione delle donne trans dagli spazi femminili e l’opposizione a leggi sui diritti delle persone transgender.
Per quanto rifiuti l’etichetta di TERF, la scrittrice di Harry Potter ha in più occasioni rivendicato le medesime ragioni delle femministe trans-escludenti. A preoccupare la Rowling è soprattutto la possibilità che un uomo travestito da donna possa accedere ai bagni femminili e molestare le donne. “Voglio che i trans siano al sicuro. Ma allo stesso tempo non voglio che le ragazze e le donne di nascita si sentano meno sicure“, ha più volte ribadito la scrittrice.
Quale sarà la prossima uscita su donne e transessuali di J.K. Rowling, non ci è dato sapere. Ma è chiaro che la scrittrice stia già pagando un prezzo per le sue controverse posizioni sui diritti dei trans. In occasione della reunion, a vent’anni dall’uscita del primo film di Harry Potter, HBO Max ha infatti deciso di escludere la scrittrice dal grande evento, che si terrà nel mese di dicembre. A rivelare l’assenza di J.K. Rowling dalla reunion per il ventennale di Harry Potter al cinema è stato il The Hollywood Reporter, che ha fatto notare come la scrittrice manchi dalla lista dei partecipanti.
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