La Giornata Internazionale della Pace – da non confondere con la Giornata Mondiale della Pace che si celebra ogni primo dell’anno – è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 30 novembre 1981. Una giornata che nasce dalla volontà di istituire un momento da vivere all’insegna della pace mondiale e della non violenza.
Ci sono persone che hanno votato la loro vita ai concetti di non violenza, di amore e fratellanza. Uomini e donne che sono entrati nella storia in punta di piedi, ma con il loro esempio e i loro insegnamenti, hanno stravolto il mondo intero, lasciandolo migliore.
Mahatma Gandhi
“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”
Mohandas Karamchand Gandhi, o bapu (papà) come lo ricordano gli indiani, fu certamente una delle personalità più influenti e uno dei maggiori simboli del pacifismo del’900. Un timido e impacciato avvocato indiano che si caricò sulle spalle il peso di una nazione, oppressa dagli inglesi e lacerata da intestine lotte religiose. Simbolo di pace e di non violenza, Gandhi portò avanti le sue battaglie basandosi sul principio morale ahimsa, ovvero “non nuocere”, e sul principio etico satyagraha, “forza della verità”. Per tutta la sua vita Gandhi promosse azioni di disobbedienza civile e di protesta non violenta. Tra queste ricordiamo il boicottaggio, la non collaborazione, il digiuno e le marce rifiutando qualsiasi azione che potesse nuocere al prossimo.
Martin Luther King
“Io ho un sogno, che un giorno… piccoli bambini e bambine neri potranno stringere le mani con piccoli bambini e bambine bianchi, come fratelli e sorelle”
L’incipit del discorso più famoso di Martin Luther King è diventato un inno di pace nel mondo. Per tutta la vita lottò per i diritti civili del popolo afro-americano e nel 1964 ottenne il Premio Nobel per la pace. Come Gandhi, di cui era grande ammiratore, si impegnò nella resistenza non violenta per combattere i pregiudizi etnici diffusi nell’America degli anni ’50 e ’60. Grazie alla sua lotta e alle manifestazioni di protesta, Martin Luther King riuscì a far prendere coscienza dei soprusi perpetrati ai danni degli afro-americani. Molte delle richieste inoltrate furono accolte e divennero leggi degli Stati Uniti. Tra queste si ricordano il Civil Rights Act (1964) che mise fine alla segregazione razziale e il Voting Rights Act (1965) con cui venne proibita la discriminazione razziale al voto.
Nelson Mandela
“Sembra sempre impossibile, fino a quando qualcuno non lo realizza”
Nelson Mandela è ancora oggi (a quasi otto anni dalla sua scomparsa) un forte esempio di lotta antirazzista per la libertà e per i diritti umani.
Attivista, politico, primo presidente nero del suo Paese, il Sud Africa, ha lottato contro l’apartheid ed ha avuto un ruolo fondamentale nella cessazione di questo regime razzista e discriminatorio. Per tutte le sue gesta, portate avanti anche nei lunghi 27 anni di carcere imposti dal regime, Mandela ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1993.
Malala Yousafzai
“Non mi importa di dovermi sedere sul pavimento a scuola. Tutto ciò che voglio è istruzione. E non ho paura di nessuno”.
Malala Yousafzai, attivista pakistana, è la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la pace. Malala tutt’oggi è impegnata nella lotta per i diritti civili e il diritto all’istruzione delle donne di Mingora, in Pakistan. A soli 11 anni tenne un blog per la BBC in cui documentava il regime dei talebani pakistani, rischiando la vita in un attentato talebano.
Nel 2013 divenne celebre il suo discorso al Palazzo di Vetro di New York riguardante l’istruzione dei bambini di tutto il mondo. Il 10 ottobre 2014 è stata insignita del premio Nobel per la pace, per la sua lotta “contro la sopraffazione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all’istruzione”.