L’italiano Giorgio Parisi è stato insignito del premio Nobel per la Fisica 2021. Il riconoscimento per l’accademico romano è stato oggetto di grandi celebrazioni e festeggiamenti in tutta Italia. A congratularsi con lui anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi che ha parlato di “grande momento di orgoglio”.
Una vera festa è avvenuta invece proprio all’Università “La Sapienza” di Roma dove Parisi insegna.
Sulla facciata dell’Istituto Fisico Guglielmo Marconi è stato infatti appeso lo striscione “It’s coming Rome. Congratulazioni Giorgio”, richiamando la frase scandita dopo la vittoria dell’Italia agli europei di calcio.
Giorgio Parisi è stato premiato per il suo contributo innovativo “alla nostra comprensione dei sistemi fisici complessi”. Nello specifico, Parisi ha ricevuto il riconoscimento “per la scoperta dell’interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici da scala atomica a scala planetaria”.
Un argomento affascinante e attuale, tuttavia, per chi non ha una laurea in fisica, potrebbe apparire piuttosto ostico. Vediamo di fare un po’ di chiarezza.
Lo studio “moderno” dei sistemi complessi è iniziato nella seconda metà del diciannovesimo secolo, in particolare con i lavori di James Clerk Maxwell, Ludwig Boltzmann e Willard Gibbs. I tre studiosi svilupparono i metodi della cosiddetta meccanica statistica, la branca della fisica teorica che descrive sistemi come gas o liquidi, costituiti da un elevato numero di particelle. Per farlo, la meccanica statistica cerca di “mediare” il comportamento casuale delle particelle anziché studiarle una per una. Intorno al 1980, Giorgio Parisi ha presentato le sue scoperte su come i fenomeni apparentemente casuali siano governato da regole nascoste. Il suo lavoro è oggi considerato tra i contributi più importanti alla teoria dei sistemi complessi.
Per chi si sentisse abbastanza coraggioso, o curioso, da approfondire l’argomento che ha permesso a Giorgio Parisi di vincere il Nobel, ecco qualche spunto di lettura.
Il libro espone alcuni risultati importanti nell’ambito della organizzazione dei sistemi complessi. Applicazioni che cominciano a delinearsi nei campi più diversi, biologia, psicologia, sociologia, fornendo una chiave di lettura straordinaria. Una lettura affascinante non solo per un cultore della fisica ma anche per chi vuole trovare nuovi spunti per ampliare la sua visione del mondo.
Questo libro, oltre ad essere un ottimo alleato per comprendere facilmente questa materia, vuole soprattutto comunicare la bellezza e il fascino della scienza. L’opera si propone di fornire a chi la legge una nuova prospettiva sulla visione del mondo e degli eventi che avvengono in esso. Un incredibile viaggio tra le più importanti scoperte e teorie. Dalla teoria della Relatività di Einstein ai Viaggi nel tempo, passando all’Universo per scoprire la verità sui Buchi Neri.
‘Può il batter d’ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?’ Questo è il titolo di un intervento di Lorenz, uno dei padri della teoria del caos, che introduce i sistemi complessi. La complessità ha un ruolo nei settori più disparati: dalla biologia, alla medicina, alla geologia, e questo libro aiuta a trovare una risposta ad alcune di queste domande. Perché un essere vivente deve scambiare energia e materia con l’ambiente circostante? Qual è l’importanza delle interazioni al suo interno e con gli altri? Come mai i fenomeni più diversi sono governati da leggi dello stesso tipo? Dalla comprensione di un impianto di riscaldamento alle previsioni meteorologiche, questo libro indaga i grandi temi della fisica, spiegandoli in modo semplice attraverso il vissuto quotidiano.
Giorgio Parisi ha pubblicato 4 libri, tre in inglese, altamente specialistici e uno, pubblicato invece in italiano. “La chiave, la luce e l’ubriaco” è un piccolo libro di riflessioni dove il Premio Nobel spazia dalla ricerca scientifica alla politica universitaria. L’opera prende spunto da una vecchia barzelletta. “Un ubriaco, di notte, si mette a cercare una chiave sotto un lampione. Arriva un tale che lo aiuta, ma, non trovando nulla, gli chiede se è proprio sicuro di aver perso lì la chiave. L’ubriaco risponde: No, non sono affatto sicuro, ma è qui che c’è luce”. Nella metafora l’ubriaco sarebbe la fisica classica, che si è concentrata per secoli su problemi che era in grado di risolvere, anche se avrebbe preferito affrontarne altri per i quali non era ancora attrezzata. Con questo esempio scherzoso, ma non troppo, Giorgio Parisi ci spiega come si muove la ricerca scientifica di base. In una conversazione animata e straordinariamente comprensibile, Parisi ci aiuta a capire come è cambiata la fisica, di quali problemi si occupa oggi, e quali scenari futuri potrebbe aprire la sinergia tra la fisica dei sistemi complessi e la biologia.
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