Il Black History Month è un intero mese dedicato alle persone e agli eventi nella storia della diaspora africana. Si celebra annualmente nel Regno Unito nel mese di ottobre, mentre negli Stati Uniti e in Canada nel mese di febbraio. La ricorrenza trova spazio anche altrove, come in Italia. A Firenze, a febbraio, c’è infatti un festival dedicato alla storia e alla cultura afroamericana che coinvolge circa 40 luoghi all’interno del capoluogo toscano.
Come detto, dunque, il Mese della Storia Nera (tradotto letteralmente) ricorda la migrazione dei popoli africani e dei loro discendenti prevalentemente verso le Americhe e successivamente in Europa, Medioriente e altri luoghi nel mondo. Gran parte degli appartenenti alla diaspora discendono inoltre da persone che erano state ridotte in schiavitù durante la tratta atlantica degli schiavi. Il Black History Month, con un intero mese, si pone come motore di sensibilizzazione su tematiche come per esempio l’odio razziale e i diritti delle persone nere.
Nei primi anni del Novecento lo storico Carter Godwin Woodson, figlio di genitori analfabeti che avevano vissuto in schiavitù, comincia a interessarsi della storia delle persone di colore. Studia finché trova necessario comunicare al mondo quali contributi avessero portato i neri all’intera società, per contrastare preconcetti razzisti su loro capacità e aspirazioni. Nel 1915, al 50esimo anniversario dell’emancipazione degli schiavi, fonda l’Association for the Study of Negro Life and History (Associazione per lo Studio della Vita e della Storia dei Neri). Oggi è nota come Association for the Study of African American Life and History (Associazione per lo Studio della Vita e della Storia Afroamericana, ASALH).
Woodson realizza la prima mostra dedicata ai neri. Crea anche il primo giornale della storia afroamericana, conosciuto oggi come Journal od African American History. Nel 1920 incoraggia i confratelli dell’Omega Psi Phi ad avviare celebrazioni di una settimana in nome della letteratura e della storia dei neri e nel 1926 annuncia ufficialmente la Negro History Week, che cade a febbraio in coincidenza dei compleanni dell’abolizionista Frederick Douglass e del presidente Abramo Lincoln.
La settimana di Woodson viene accolta con maggiore entusiasmo anno dopo anno. La resistenza alla segregazione razziale intanto cresce e in alcune scuole si lavorava per insegnare anche storia, cultura e diritti degli afroamericani. Nel 1975 il presidente Gerald Ford riconosce ufficialmente la Negro History Week. L’anno successivo, l’ASALH la estende all’intero mese di febbraio. Nel 1986 il Congresso approva una legge che ufficializza il Mese della Storia nazionale degli Afroamericani. E dal 1996 i presidenti, anno dopo anno, rilasciano dichiarazioni importanti sull’evento mensile.
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