Il Salone del Libro di Torino inaugura oggi la sua 23a edizione con una delle voci più potenti della narrativa mondiale. Protagonista della lectio magistralis del 14 ottobre sarà infatti Chimamanda Ngozi Adichie, la pluripremiata scrittrice nigeriana, annoverata dal Times nell’elenco delle 100 persone più influenti al mondo nel 2015. Soprannominata la Chinua Achebe del XXI secolo, la scrittrice vanta una ricca produzione tra romanzi, saggi e una raccolta di racconti, tradotti in più di trenta lingue. Al centro delle sue opere figurano alcuni temi ricorrenti, come la questione razziale e il femminismo.
Chimamanda Ngozi Adichie è nata a Enugu, in Nigeria, il 15 settembre 1977, ma è cresciuta a Nsukka, una piccola cittadina universitaria a sud del Paese. Quinta di sei figli, appartiene a una famiglia di etnia igbo. Il padre, James Nwoye Adichie, lavorava come professore di statistica presso l’Università della Nigeria, mentre la madre, Grace Ifeoma, fu la prima donna a diventare direttrice della stessa università.
Dopo aver intrapreso la facoltà di Medicina, Chimamanda inizia a collaborare con la rivista universitaria The Compass. In questo periodo vince una borsa di studio per frequentare il corso di Comunicazione all’Università di Drexel, Filadelfia, dove trascorre i due anni successivi. Si trasferisce poi in Connecticut per studiare comunicazione e scienze politiche e continua a scrivere articoli per il giornale universitario.
Il suo esordio letterario avviene nel 1997 con la pubblicazione di una raccolta di poesie “Decisions“. L’anno dopo è la volta di un’opera teatrale, “For Love of Biafra“. Nel 2003 pubblica il suo primo romanzo, “[sponsor-link id=”101″]“, che ottiene un grande successo e importanti riconoscimenti. Nel 2006 Stati Uniti e Inghilterra pubblicano il suo secondo lavoro, “[sponsor-link id=”100″]“, che le valgono l’Orange Prize nel 2007 e nel 2009 il premio internazionale Nonino. Attualmente vive tra la Nigeria e Baltimora, ed è sposata con Ivara Esege, medico a Baltimora, da cui ha avuto nel 2016 la sua prima figlia.
Oltre a soffermarsi sulla questione razziale, la scrittrice nigeriana tocca nelle sue opere il tema del femminismo. Celeberrimo è il suo discorso in occasione di una TEDx del 2013 dove spiega cosa significa essere femminista in Africa. Quel discorso è diventato un breve saggio dal titolo “[sponsor-link id=”99″]“. L’opera ha raggiunto un successo planetario, assegnata come lettura ai sedicenni in Svezia e citata da Beyoncé nella sua canzone Flawless.
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