Il 2 febbraio è il giorno della Candelora, classico appuntamento fra celebrazione religiosa e credenza popolare che segna tradizionalmente il passaggio dalla fase più fredda dell’inverno ai primissimi segnali della primavera, a un mese e mezzo dall’equinozio del 21 marzo. Ma qual è il significato della ricorrenza, e per quale motivo riveste particolare importanza a livello religioso e folkloristico? Vediamolo insieme.
Candelora, il significato religioso e la curiosità sul presepe
La Candelora, per i cristiani, commemora la Presentazione di Gesù al tempio di Gerusalemme a quaranta giorni dalla sua nascita. Il Vangelo di Luca racconta che, secondo quanto prescritto dalla Torah, i genitori di ogni primogenito del popolo ebraico dovessero offrire a Dio il proprio figlio, riscattandolo attraverso un’offerta. L’episodio raccontato nel Vangelo racconta di come San Simeone il Vecchio riconobbe proprio Gesù come il messia, affermando che sarebbe stato “luce per illuminare le genti”.
Fino al Concilio Vaticano II (1962-1965) la Candelora era denominata anche Purificazione della Beata Vergine Maria, ma la riforma liturgica a seguito del Concilio ne affievolì il carattere mariano, dando maggior importanza a Gesù. Secondo la liturgia cattolica, proprio in questa giornata avviene la benedizione delle candele, simbolo proprio del Dio fatto uomo che ha illuminato l’umanità. Anche la Chiesa ortodossa e alcuni culti cristiani protestanti celebrano la ricorrenza allo stesso modo.
La Candelora è anche la chiusura ufficiale del periodo natalizio: secondo la tradizione cattolica, è questo, e non il 6 gennaio il giorno in cui si toglie il presepe. Quella di dismetterlo dopo l’Epifania è un’usanza dettata da convenzioni sociali e non da precetti religiosi.
Gli aspetti tradizionali del 2 febbraio
Al di là della celebrazione religiosa, la Candelora riveste un ruolo particolare dal punto di vista folkloristico. Secondo gli studiosi, vi sono molti punti in comune fra la celebrazione cristiana e alcune festività risalenti ad epoche precedenti all’avvento del Cristianesimo. Da questo punto di vista, la festa celtica di Imbolc condivide con la Candelora l’importanza data alla luce, tanto per l’allungarsi delle giornate quanto per i rigori dell’inverno che lasciano spazio a un tempo migliore, iniziando un nuovo ciclo vitale per quel che riguarda il raccolto.
Nella tradizione popolare italiana, la Candelora è proprio un primo spartiacque fra l’inverno e la primavera. Ogni regione ha il suo detto riguardante il 2 febbraio, curiosamente con due varianti opposte l’una all’altra. In diverse zone d’Italia, ad esempio, la credenza prevede che l’inverno continui ad imperversare in caso di cattivo tempo alla Candelora. In altre, invece, sarebbe il bel tempo ad essere un ‘inganno’, e ad allungare così la stagione fredda.