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Campania in zona gialla e si torna in pizzeria. “Purtroppo siamo in pochi ad avere posti all’aperto. Io stesso non potrò servire ai tavoli nella mia pizzeria del centro storico, in via dei Tribunali. Questo non va bene, tutti hanno il diritto di lavorare“, ha commentato Gino Sorbillo.
La zona gialla riporta un po’ d’ossigeno ai locali di Napoli. Ma ancora non basta. “La chiusura, fino ad ora, è stata una mazzata terribile. Finalmente ci è stato concesso di riprendere la nostra attività. Purtroppo, però, questo riguarda solo chi ha modo di allestire dei tavolini all’esterno. Sappiamo che l’80%, per non dire il 90% delle attività commerciali non dispone dello spazio per allestire dei tavoli fuori. Quindi noi chiediamo che sia data la possibilità di lavorare a tutte le attività. Anche all’interno, magari rispettando un metro o un metro e mezzo di distanza. Ma di abolire questa netta distinzione“, ha aggiunto Sorbillo.
Segue poi un appello affinché, raggiunta la zona gialla, non si torni indietro. “Le persone vogliono tornare a vivere, passeggiare. Vogliono la pizza, o magari un dolcetto. Io ovviamente da ristoratore sono contento. Non abbasserò l’attenzione e invito anche i miei colleghi a non abbassarla. Noi abbiamo ripreso sempre con lo stesso entusiasmo ed io penso che ora si debba stare più attenti di prima. Questa riapertura non deve farci pensare che il pericolo sia passato“, ha concluso il noto pizzaiolo napoletano.
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Con la Campania in zona gialla, inoltre, si torna anche al bar. E per gustare un caffè ci si potrà sedere anche al tavolino, a patto che il bar abbia uno spazio esterno. Per tutti gli altri resta l’asporto l’unica possibilità. “Speriamo che ci concedano più spazi – ha commentato il cameriere di un bar di Piazza del Gesù –. Ma, soprattutto, speriamo di poter restare aperti. Una quarta ondata sarebbe devastante per noi e per l’intero settore della ristorazione“.
“Finalmente siamo in zona gialla, dopo tre mesi di zona rossa. Era una situazione inaccettabile – ha ammesso il cameriere –. Pian piano, con la nostra forza e anche quella dei clienti che ci vengono a trovare, riusciremo più o meno a ritrovare la normalità. Noi al momento abbiamo nove posti a sedere con la capienza massima di 25 clienti. Se ci mettessero in condizione di mettere più tavoli, pian piano, sarebbe una grandissima cortesia e avremmo modo di tornare a ingranare“.
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