Zona bianca in tutta Italia: le nuove libertà e le regole da seguire

Un lunedì che regala una boccata d’ossigeno che l’Italia attendeva da qualcosa come sette mesi. Per la prima volta da allora, infatti, l’intero territorio nazionale è in zona bianca. Almeno per quanto riguarda le Regioni: all’elenco si aggiunge infatti l’unica che mancava, la Valle d’Aosta. Ma il “liberi tutti” è ancora ben lontano dal divenire realtà. Per diversi motivi.

Zona bianca: le regole da seguire e il caso di Norcia

Ciò che la zona bianca nazionale comporta, come primissimo effetto, è che cade l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto. Ciò non significa che la mascherina va lasciata a casa: deve infatti essere sempre portata con sé. Nel caso in cui ci si ritrovi in situazioni di assembramento (o, banalmente, ci si sposti in luoghi pubblici al chiuso) è infatti da indossare come ci siamo abituati nel corso dei mesi.

In più esiste uno specifico territorio in cui la zona bianca non si applica ancora completamente: il Comune di Norcia. Il sindaco della cittadina umbra, Nicola Alemanno, ha infatti firmato un provvedimento con cui si proroga per sette giorni l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. Sarà in vigore quindi fino al 4 luglio. Nel territorio comunale, infatti, l’incidenza dei casi settimanali è ancora superiore a 200 su 100.000 abitanti. La misura è stata adottata su richiesta del Commissario regionale per l’emergenza Covid, Massimo D’Angelo.

Giovani e non vaccinati: l’appello di Figliuolo

Zona bianca a parte, comunque, la prudenza deve restare altissima. Questo infatti l’appello ai giovani di Francesco Paolo Figliuolo, commissario per l’emergenza Covid: “Devono riappropriarsi della propria socialità, della libertà e riprendere il gusto del futuro, come ha detto il presidente Draghi. Devono poter tornare in discoteca, ma con atteggiamento responsabile e con il green pass“.

Fondamentale, in tal senso, che la campagna vaccinale prosegua senza intoppi. “La vaccinazione è un atto importante, di consapevolezza e responsabilità. Con quella dei giovani si limita la circolazione del virus. E quindi anche delle varianti“, ha sottolineato Figliuolo. Resta l’obiettivo dell’80% di italiani vaccinati entro fine settembre, corrispondente all’immunità di gregge. Per arrivarci, però, nessuno deve tirarsi indietro. “Bisogna andarsi a vaccinare. A un certo punto si fa fatica a trovare i vaccinandi, lo abbiamo visto anche in altri Paesi. Ma di vaccini a Rna (Pfizer e Moderna, ndr) ne abbiamo. A luglio solo poco meno di giugno“, ha concluso Figliuolo. Il rischio, in caso contrario, è che la zona bianca si riveli solo una gradevole parentesi estiva.

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