I livelli di allarme tornano a salire in tutta Italia, con la battaglia contro il Coronavirus che torna a farsi più aspra e i colori delle varie zone del Paese che tornano a scurirsi. E così, in attesa del nuovo Dpcm varato dal premier Mario Draghi, sono diverse le ordinanze regionali che pongono altrettanti territori in zona arancione rafforzata.
Si parte dalla Regione Lombardia, dove il presidente Attilio Fontana ha firmato tre ordinanze che saranno in vigore da mercoledì 3 marzo. E che pongono appunto svariati Comuni in zona arancione rafforzata. Si tratta dell’intera provincia di Como, di buona parte delle province di Pavia, Cremona e Mantova, ma anche di dieci Comuni della Città Metropolitana di Milano. Per tre territori, Mede (Pv), Bollate (Mi) e Viggiù (Va), si tratta di una “promozione” dalla zona rossa.
Per tutti gli altri, però, il passaggio in zona arancione rafforzata rappresenta un inasprimento delle misure di contenimento del contagio (dovuto chiaramente a un peggioramento della situazione epidemiologica). Ecco dunque l’elenco completo dei Comuni interessati. Quelli della Città Metropolitana di Milano sono Motta Visconti, Besate, Binasco, Truccazzano, Melzo, Liscate, Pozzuolo Martesana, Vignate, Rodano, Casarile. A Pavia il provvedimento riguarda Casorate Primo, Trovo, Trivolzio, Rognano, Giussago, Zeccone, Siziano, Battuda, Bereguardo, Borgarello, Zerbolò, Vidigulfo. Nella provincia di Mantova, invece, in zona arancione rafforzata entrano Viadana, Pomponesco, Gazzuolo, Commessaggio, Dosolo, Suzzara, Gonzaga, Pegognaga, Moglia, Quistello, San Giacomo delle Segnate, San Benedetto Po, Asola, Castelgoffredo, Casaloldo, Medole, Casalmoro, Castiglione delle Stiviere. In quella di Cremona lo stesso capoluogo oltre a Spinadesco, Castelverde, Pozzaglio ed Uniti, Corte dei Frati, Corte de’ Cortesi con Cignone, Spineda, Bordolano e Olmeneta.
Nel frattempo vengono prorogate per una ulteriore settimana le misure che riguardano l’intera provincia di Brescia, alcuni Comuni di quella di Bergamo (Sarnico, Gandosso, Viadanica, Predore, Adrara San Martino, Villongo, Castelli di Calepio, Credaro) e Soncino nel cremonese. Ma anche il resto d’Italia guarda con apprensione all’evolversi della pandemia. E la zona arancione rafforzata potrebbe anche non bastare. Ancona, infatti, ha deciso di chiudere tutte le scuole fino al 14 marzo. Il sindaco di Bologna ha invece spiegato che la zona rossa è pericolosamente vicina.
Non mancano i nodi, anche quelli che riguardano il governo. Gli stessi ministri sono attualmente divisi sulle misure da adottare precisamente in presenza di zona arancione rafforzata, in particolare sulle effettive chiusure. A partire dalle scuole. Il Cts ha chiesto che siano chiuse completamente in zona rossa, ma anche in altre zone d’Italia in presenza di 250 positività al Coronavirus ogni 100 mila abitanti. Ma non è tutto. Alcuni ministri ritengono infatti opportuno chiudere anche negozi e centri commerciali, mentre altri sono completamente contrari a tale soluzione.
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